Un percorso di riforma partecipata, sostenibile ed equa del SSN
Roma, 28 nov. (askanews) – Accessibilità, equità di accesso, sostenibilità e qualità dell’assistenza sono i cardini sui quali dovrà essere costruita la prossima riforma della sanità in Italia, una riforma il più possibile partecipata e condivisa, che rilanci e sostenga uno sviluppo concreto del Servizio Sanitario Nazionale. A tal fine verrà avviato un percorso di studio e analisi che avrà come punto di approdo un’ampia kermesse che si terrà a Roma il 9 maggio 2024 e che coinvolgerà clinici, aziende, istituzioni, associazioni dei pazienti e altre figure chiave del settore.Il progetto, promosso da Fondazione The Bridge, Università degli Studi di Milano e Università di Pavia, è stato presentato al Senato nel corso dell’evento “#AGENDASALUTE: per una riforma partecipata, sostenibile ed equa”, durante il quale è stato evidenziato che le sfide sanitarie complesse richiedono una prospettiva multidisciplinare e multi settoriale. Abbiamo parlato con Rosaria Iardino, Presidente Fondazione The Bridge: “Il nostro obiettivo è che l’Italia non rinunci al suo valore universalistico andando in Europa. Non dobbiamo aumentare soldi, ma fare delle riforme per tutto il comparto. I pazienti sono cambiati, le professioni sanitarie sono cambiate, abbiamo tante opportunità moderne. Siamo un paese un po’ vecchio, ma credo che in un anno o due queste riforme si potranno attuare guardando al futuro di almeno 10 anni”. È inoltre intervenuto Alessandro Venturi, Professore dell’Università degli Studi di Pavia, che ha fatto un quadro sulle spese del sistema sanitario nazionale: “Il nostro SNN è uno di quelli che spende e impiega minori risorse in tutta Europa, ed alla prova dei fatti è il sistema sanitario più efficiente. Noi quindi spendiamo meno, ma curiamo meglio le persone e lo dicono i dati. Partiamo da una base solida, un sistema che spende poco e cura bene”. Fare scelte di policy sanitaria e sociosanitaria con un approccio One Health significa promuovere la programmazione sanitaria partendo dalla domanda di sanità e salute e non dall’offerta di servizi da creare.