Fonderie Pisano, le scuse in assemblea

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(ANSA) – SALERNO, 17 MAR – I lavoratori delle Fonderie Pisano – che ieri hanno minacciato e aggredito il presidio permanente che da circa una settimana protesta contro la riapertura della fabbrica di Fratte – ancora una volta si sono scusati. Lo hanno fatto questa mattina, nel corso dell’assemblea che era già stata programmata per definire il programma della manifestazione che si terrà sabato sotto la sede della Prefettura di Salerno e alla quale parteciperanno i lavoratori con le loro famiglie per sostenere che il diritto alla salute deve essere garantito proprio come il diritto al lavoro. “I protagonisti di quell’episodio che noi continuiamo a condannare – spiega il segretario Cgil Salerno, Anselmo Botte – questa mattina hanno chiesto scusa a tutta l’assemblea. Io, la Fiom e la Rsu, ci siamo recati al presidio e, a nome di tutti gli operai e in particolar modo degli autori dell’episodio, abbiamo chiesto scusa agli attivisti. È stata l’esasperazione e la paura di perdere il posto di lavoro che ha provocato tutto ciò”.
   

(ANSA) – SALERNO, 17 MAR – I lavoratori delle Fonderie Pisano – che ieri hanno minacciato e aggredito il presidio permanente che da circa una settimana protesta contro la riapertura della fabbrica di Fratte – ancora una volta si sono scusati. Lo hanno fatto questa mattina, nel corso dell’assemblea che era già stata programmata per definire il programma della manifestazione che si terrà sabato sotto la sede della Prefettura di Salerno e alla quale parteciperanno i lavoratori con le loro famiglie per sostenere che il diritto alla salute deve essere garantito proprio come il diritto al lavoro. “I protagonisti di quell’episodio che noi continuiamo a condannare – spiega il segretario Cgil Salerno, Anselmo Botte – questa mattina hanno chiesto scusa a tutta l’assemblea. Io, la Fiom e la Rsu, ci siamo recati al presidio e, a nome di tutti gli operai e in particolar modo degli autori dell’episodio, abbiamo chiesto scusa agli attivisti. È stata l’esasperazione e la paura di perdere il posto di lavoro che ha provocato tutto ciò”.