Fondi Ue, la mozione di Sel al Governo: Una nuova politica industriale per il Sud

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Una mozione per impegnare il Governo a prendere le opportune iniziative affinché il “Dipartimento per lo sviluppo verifichi ed esegua con continuità Una mozione per impegnare il Governo a prendere le opportune iniziative affinché il “Dipartimento per lo sviluppo verifichi ed esegua con continuità il monitoraggio dei programmi di attuazione e spesa della programmazione 2007-2013 della regione Campania”, e per evitare, “nelle more dell’effettiva funzionalità dell’Agenzia per la coesione territoriale”, qualsiasi possibilità di disimpegno delle risorse già assegnate. A presentarla al Governo, lo scorso luglio, è il gruppo alla Camera di Sinistra Ecologia e Libertà, primo firmatario, Arturo Scotto. Impegni che ora il partito che fa capo a Nichi Vendola, rilancia alla vigilia della visita del premier Matteo Renzi a Napoli. Un’Agenzia autonoma – Il Governo, si legge nella mozione, deve impegnarsi “ad assicurare che l’istituita Agenzia per la coesione territoriale, per la programmazione 2014-2020, operi, anche con le nuove risorse umane assegnare dalle disposizioni di legge, al di fuori di ogni forma di condizionamento e nell’autonomia operativa necessaria ad assumere le funzioni previste, prevedendo che l’intero costo della tecno-struttura che i contribuenti pagano, sia legato al valore che essa produce valutabile attraverso la definizione di un sistema di indicatori che consenta di rendere realmente misurabili i risultati, al fine di evitare ulteriore spreco di danaro pubblico”. Nuove politiche per il lavoro – Deve, inoltre, “assumere iniziative per predisporre un apposito documento di programmazione e finanza sul Mezzogiorno e sulla Campania che alla luce della nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali e della programmazione 2014-2020 del Fondo di sviluppo e coesione determinato con la legge di stabilità 2014, dia unitarietà e coerenza a nuove politiche di sviluppo e di lavoro” e predisporre, nel citato documento di programmazione e finanza sul Mezzogiorno “le linee guida di salvaguardia dell’apparato produttivo ancora esistente e una nuova politica industriale nel Mezzogiorno e in Campania su cui orientare risorse ed investimenti per il prossimo decennio”. Negli strumenti della programmazione 2014-2020, va inoltre definito “l’utilizzo di parte delle risorse del Fondo sociale europeo per realizzare politiche attive di lavoro e inserimento professionale nei confronti dei giovani disoccupati meridionali nei campi del turismo sostenibile, dei beni culturali e della fruizione degli stessi, dell’innovazione tecnologica e nel campo dei servizi sociali, che devono essere volti ad incrementare e ammodernare i sistemi di welfare nel rispetto della cittadinanza di genere, escludendo meccanismi di intermediazione formativa”.