Il Mise firma i tre decreti per rimodulare i contributi agli impianti fotovoltaici: misure operative con la pubblicazione in Gazzetta. L’obiettivo fissato per il 2015 è una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica compresa tra i 500 e i Il Mise firma i tre decreti per rimodulare i contributi agli impianti fotovoltaici: misure operative con la pubblicazione in Gazzetta. L’obiettivo fissato per il 2015 è una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica compresa tra i 500 e i 700 milioni di euro Il ministero dello Sviluppo economico ha firmato i decreti che stabiliscono le modalità di rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW, delle tariffe incentivanti per l’energia elettrica da fotovoltaico e delle nuove agevolazioni riconosciute sull’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonti rinnovabili. Per diventare efficaci, le nuove misure attendono solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’obiettivo fissato dal Mise per il 2015 è una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresa tra i 500 e i 700 milioni di euro. Si tratta dei primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell’energia. Ma vediamo nel dettaglio che cosa prevedono i singoli decreti. Incentivi per le fonti rinnovabili Il primo decreto, concertato con il ministero dell’Ambiente e su cui si è espressa favorevolmente l’Autorità per l’energia, fissa i criteri per determinare i nuovi incentivi riconosciuti sull’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonti rinnovabili esistenti, diversi dagli impianti fotovoltaici i cui esercenti optano per l’estensione del periodo di incentivazione di sette anni come previsto dal decreto Destinazione Italia. Il provvedimento si applica a tutti gli impianti che, alla data di entrata in vigore, beneficiano di incentivi sotto forma di certificati verdi o tariffe omnicomprensive, fatta eccezione per gli impianti per i quali il periodo di diritto agli incentivi termina entro il 31 dicembre 2014 oppure entro il 31 dicembre 2016 per gli impianti a biomasse e a biogas di potenza non superiore a 1 MW; gli impianti incentivati ai sensi del provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi numero 6 del 29 aprile 1992; i nuovi impianti incentivati ai sensi del Decreto 6 luglio 2012. Il decreto consente ai produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione percentuale dell’erogazione annua, specifica per ciascuna tipologia di impianto. Incentivi energia fotovoltaica Questo secondo decreto stabilisce le nuove modalità di determinazione delle tariffe incentivanti per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici, da parte del Gse in attuazione del Decreto “Spalma incentivi”. Sulla base del provvedimento, ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Il decreto disciplina le modalità di calcolo dell’acconto, le verifiche che il Gse è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Consentirà infine, di programmare e rendere più certe le erogazioni. La norma si applica a tutti gli impianti fotovoltaici in Conto energia, indipendentemente da potenza e/o configurazione impiantistica. Incentivi impianti superiori a 200 kw Quest’ultimo decreto fissa le modalità per definire i nuovi incentivi che spettano agli impianti fotovoltaici di potenza incentivata superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni, offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali possono accedere. Secondo la norma, a decorrere dal primo gennaio 2015, fermo restando il periodo di erogazione ventennale, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale superiore a 200 kW viene rimodulata, prevedendo un primo periodo di fruizione di un incentivo ridotto rispetto all’attuale e un secondo periodo di fruizione di un incentivo incrementato in ugual misura. Le percentuali di rimodulazione sono stabilite in modo da consentire, nel caso di adesione di tutti gli aventi titolo all’opzione, un risparmio di almeno 600 milioni di euro all’anno per il periodo 2015-2019, rispetto all’erogazione prevista con le tariffe vigenti. E’ importante ricordare che diverse associazioni di produttori si stanno organizzando per ricorrere contro questo provvedimento, al fine di dimostrarne l’incostituzionalità e garantire il principio di certezza del diritto e di affidamento delle imprese verso lo Stato.
I TRE PROVVEDIMENTI IN PILLOLE Incentivi per le fonti rinnovabili Rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico Il decreto consente ai produttori interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito di ottenere un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi Incentivi energia fotovoltaica Ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo. Incentivi impianti superiori a 200 kw Rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni: ai produttori viene offerto il quadro completo delle opzioni cui possono accedere. Risparmio previsto Dalle misure ci si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da fotovoltaico e altre fonti rinnovabili tra i 500 e i700 milioni di euro l’anno, a partire dal 2015