Food: ‘S.Pellegrino Young Chef 2020’, pronta la giuria per la finale

28

Roma, 19 apr. (Labitalia) – Al via la quarta edizione di S.Pellegrino Young Chef, il progetto internazionale che promuove l’ingresso e l’affermazione dei giovani chef all’interno del panorama gastronomico globale e che guarda al 2020. I nomi degli chef che costituiranno la giuria della finale regionale dedicata all’Italia e al Sud-Est Europa (Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Romania, San Marino, Serbia, Slovenia, Città del Vaticano) sono stati annunciati in occasione dell’ultima edizione di Identità Golose Milano – Hub internazionale della gastronomia.

Si tratta di una giuria internazionale costituita da sette grandi professionisti: gli italiani Pino Cuttaia (La Madia – Licata, 2 stelle Michelin), Matias Perdomo (Contraste – Milano, 1 stella Michelin), Antonia Klugmann (Argine a Vencò – Dolegna del Collio, 1 stella Michelin), Marianna Vitale (Sud – Quarto, 1 stella Michelin); la croata Ana Grgić (Zinfandel’s Restaurant – Zagabria), prima donna chef alla guida delle cucine dell’Esplanade, hotel a 5 stelle nel centro della capitale; la rumena Oana Coantă (Bistro de l’Arte – Brasov), famosa soprattutto per la sua reinterpretazione delle ricette tipiche rumene e ungheresi in chiave contemporanea, attraverso un approfondito lavoro di ricerca storica; lo sloveno Janez Bratovž (JB Restavracija – Lubiana), lo chef più noto del paese, il primo a comparire nella World’s 100 Best Restaurants List.

I giurati sono stati scelti per la loro capacità di contribuire all’obiettivo di S.Pellegrino di alimentare il futuro della ristorazione, coltivando, scoprendo e supportando le nuove generazioni di chef. Un obiettivo che quest’anno si carica di ulteriore significato: S.Pellegrino vuole infatti ribadire il concetto che il talento non ha limiti geografici né di genere. Valori già affermati nell’ambito della partnership con Parabere Forum, evento che ha l’obiettivo di creare una rete globale capace di rafforzare l’influenza delle donne in ambito enogastronomico.

Non a caso, dunque, la giuria della finale regionale Italia e Sud-Est Europa risulta composta da una maggioranza femminile; l’obiettivo di avere un’equa rappresentanza di donne chef in giuria è stato stabilito anche per le altre competizioni regionali e per la giuria globale dell’edizione 2020 (per l’iscrizione a S.Pellegrino Young Chef 2020 le candidature sono aperte fino al 30 aprile su Sanpellegrino.com). Inclusione, dunque, come parola chiave di questa quarta edizione del talent, che vedrà rappresentati 50 Paesi di tutto il mondo, raggruppati in dodici regioni.

I partecipanti all’edizione 2020 del progetto avranno l’opportunità di essere affiancati, già durante le finali regionali, da uno chef mentore scelto da loro stessi, mentre in precedenza la presenza di questa figura era prevista solo in occasione della finale internazionale. Al fianco dello chef mentore i candidati potranno, quindi, perfezionare le loro ricette per aspirare a competere per i quattro riconoscimenti, ideati da S.Pellegrino per dar voce e valorizzare i diversi talenti in campo, a partire da ‘S.Pellegrino Young Chef Award’, attribuito dalla giuria regionale allo chef o alla chef che avrà dimostrato capacità tecniche e creatività da fuoriclasse, oltre che una visione personale e originale sulla gastronomia.

Poi, ‘Acqua Panna Award for Connection in Gastronomy’: riconoscimento attribuito dagli chef mentori dove lo chef vincitore sarà colui che avrà realizzato il piatto che più di ogni altro rappresenti la diversità e il valore positivo dell’incontro tra culture in ambito gastronomico. Inoltre, il ‘Fine Dining Lovers Community Award’, attribuito dalla community di Fine Dining Lovers al o alla giovane chef che meglio abbia saputo interpretare ed esprimere la propria visione e filosofia nel proprio piatto. Infine, il ‘S.Pellegrino Award for Social Responsibility’ attribuito da una voce autorevole a livello internazionale nel campo della sostenibilità: il titolo sarà attribuito allo chef che più di ogni altro abbia saputo interpretare i temi della sostenibilità alimentare, dimostrando che il cibo è migliore quando è il risultato di pratiche socialmente responsabili.