Vincere la dispersione scolastica e superare le disuguaglianze educative creando più opportunità per i giovani affascinandoli con la conoscenza. E’ l’obiettivo di una rete di associazioni, fondazioni, scuola, istituzioni e imprese che ha dato vita al progetto S.T.E.M. (Scuola, Territorio, Educazione, Motivazione) che vuole contrastare la povertà educativa nella periferia orientale di Napoli e promuovere le competenze STEM degli studenti tra gli 11 e i 14 anni. I protagonisti sono i ragazzi dell’Istituto comprensivo statale Aldo Moro, guidato dalla dirigente Maria Incoronato, e dell’Istituto Comprensivo 69 Barbato-Marino-Salvator Rosa con la dirigente Barbara Di Cerbo. Il Progetto S.T.E.M. è stato selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale di cui è capofila l’associazione Maestri di Strada. “Con il progetto STEM si apre una nuova fase del lavoro dei Maestri di Strada che si propone come struttura organica in grado di sostenere uno sviluppo qualitativo dell’istruzione di base coinvolgendo – ha detto Cesare Moreno, presidente Maestri di Strada onlus – interi gruppi classe piuttosto che singoli allievi integrando l’apprendimento basato sul metodo sperimentale in laboratorio, sulla partecipazione alla creazione della bellezza garantita dai laboratori d’arte, sull’accompagnamento alla crescita insieme agli educatori maestri di strada. Va sottolineato che le attività di STEM hanno una curvatura particolare verso la partecipazione alla formazione tecnico-scientifica delle ragazze quale contributo all’empowerment femminile. Il progetto inoltre diventerà parte del processo di attivazione della Fondazione Napoli Est ‘Ciro Colonna’ che apre una nuova prospettiva istituzionale attraverso la collaborazione con il Comune di Napoli, le imprese, le scuole”.
“Questo progetto è in realtà un percorso, è più di un progetto e ci impegna con forte motivazione perché i suoi obiettivi impattano sulla vita di studentesse e studenti. È un percorso che – ha spiegato Ennio Rubino, presidente del Distretto tecnologico STRESS – rappresenta un esempio concreto di come educazione e innovazione, insieme, possano diventare strumenti di riscatto sociale, offrendo ai giovani l’opportunità di essere protagonisti del cambiamento. Attraverso la formazione e con l’acquisizione di competenze diventiamo più consapevoli e più forti. Il modo con il quale guardiamo alla vita, al presente e al futuro cambiano. La nostra esperienza nel settore dell’innovazione è lunga, ha oltre 25 anni. Operiamo come incubatore delle istanze di innovazione derivanti dal territorio e in tutti i campi, e sin dalla nostra nascita portiamo avanti progetti formativi (progetti di Alta Formazione post-laurea finanziati dal MIUR, progetti di Alternanza Scuola Lavoro, e molto altro). Con il supporto di Graded, portiamo innovazione nel sociale. Supportiamo Maestri di strada con la didattica e il rafforzamento delle competenze di base nelle discipline scientifiche e tecniche, con le attività laboratoriali in ambito STEM e ICT per lo sviluppo di conoscenze e competenze altamente spendibili nel mercato del lavoro. A breve – ha aggiunto – si celebrerà la giornata internazionale delle donne e ragazze nella scienza: più donne e giovani scienziati equivalgono ad una scienza migliore. Donne e giovani, ragazze, hanno la capacità di portare diversità alla ricerca, portando nuove prospettive alla scienza e alla tecnologia, a beneficio di tutti”.
“Formare competenze e trattenerle sul territorio: per la buona riuscita di questo binomio è fondamentale il ruolo delle imprese, della classe dirigente e delle istituzioni di questa città che possono sempre contribuire ad alzare l’offerta del territorio”, aggiunge Vito Grassi, ad di Graded e presidente di ALuiss, intervenendo alla conferenza di presentazione del progetto “Stem: scuola territorio, educazione, motivazione”. “Un progetto – dice Grassi – che stabilisce una connessione importante per sostenere i giovani della scuola secondaria di primo grado della periferia orientale di Napoli, in un percorso di crescita personale, formativa e professionale. Formare competenze è fondamentale, ma non è sufficiente. Bisogna poi essere in grado di trattenerle sul territorio”.
Sostegno anche da parte del Comune di Napoli che ha messo a disposizione propri spazi per rendere possibili i laboratori. “Rafforzare le abilità matematiche dei ragazzi oggi è uno strumento fondamentale per avere poi una buona formazione e trovare poi anche delle opportunità di lavoro più qualificate perché i settori informatici, matematici, sono i settori che oggi danno più opportunità. Napoli – ha detto il sindaco partenopeo, Gaetano Manfredi – in questo ambito è cresciuta e sta crescendo tantissimo, quindi, è un modo per collegare i giovani, le scuole ai territori e costruire quelle opportunità che sono il modo migliore per una prospettiva di lavoro vero”.