Formazione e lavoro nell’era digitale: 38 aziende del Mezzogiorno nel piano Smart 4.0

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da sinistra: Alessia Guarnaccia, Bruno Scuotto, Enrico Cardillo, Chiara Marciani, Antonio Imbrogno. In piedi Libera D'Angelo

Centosessantuno operai beneficiari, 220 impiegati, 33 quadri, 56 giovani tra i 18-29 anni, 85 donne, 81 lavoratori over 50. Sono i numeri del piano formativo “S.M.A.R.T. 4.0 Sviluppo, Miglioramento e Automazione: Risorse umane e Tecnologia nell’era 4.0” finanziato da Fondimpresa, i cui risultati sono stati diffusi questa mattina durante un incontro organizzato da Stoà, Istituto di Studi per la Direzione e Gestione d’Impresa, e dalla società di consulenza Memory Consult nella sede della Business School a Villa Campolieto (Ercolano).
Sono 38 le aziende del settore metalmeccanico coinvolte nel progetto, con 77 azioni formative per una programmazione complessiva pari a 1.360 ore in quattro regioni del Sud Italia: Campania (presente con 22 imprese, tra cui Adler Tta, Magnaghi Aeronautica, Gruppo Dema), Puglia, Sicilia e Basilicata.
Il 76,31% del totale delle attività che hanno preso parte al programma – 29 su 38 – rientra nella categoria delle piccole e medie imprese.
Protagonista del progetto il settore metalmeccanico che sta vivendo la cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale”, con nuovi modelli di business legati alla diffusione delle tecnologie digitali. Per le aziende coinvolte sono stati presi in esame tre elementi caratterizzanti dell’”Industria 4.0”: qualificazione dei processi produttivi e dei prodotti, innovazione dell’organizzazione, digitalizzazione dei processi aziendali.
Soggetti partner dell’iniziativa il Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II di Napoli e l’Istituto Tecnico Industriale Statale Eugenio Barsanti di Pomigliano D’Arco.
“Per la formazione manageriale siamo a un giro di boa che impone di governare processi di avanzamento tecnologico, new skill e miglioramento necessario delle competenze – dice Enrico Cardillo, direttore generale di Stoà -. Nuovi contenuti specialistici e più avanzate modalità di apprendimento spingono a rafforzare il legame tra istruzione, formazione e politiche attive del lavoro. Questo piano, che prevedeva il coinvolgimento di 282 unità diventate poi 414, ha reso evidente come i mutamenti nel mondo professionale, con una forte spinta verso l’innovazione, rendano attuale una formazione aggiornata capace di accrescere le abilità dei dipendenti”.
“Piani come questo favoriscono sia la cultura della formazione che quella di impresa”, dice Bruno Scuotto, presidente di Fondimpresa, il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil che quest’anno festeggia il suo quindicinale.
“Il settore metalmeccanico, tra i più grandi comparti industriali d’Italia, è stato il primo a inserire nel proprio contratto nazionale l’obbligo della formazione in quanto diritto soggettivo dei lavoratori, costituzionalmente previsto. Considero fondamentale – conclude Scuotto – il ruolo di istituti come Stoà per la creazione di figure manageriali di cui il Sud ha bisogno. Stoà fa alta formazione, ma anche formazione continua come nostro ente certificato, insieme all’orientamento e all’alternanza scuola-lavoro attraverso ITS MAME”.
“Il presente e il futuro del lavoro ci raccontano uno scenario che cambia. Secondo il report Human Capital Index del World Economic Forum, presto nasceranno nuove professioni nei settori più promettenti come la robotica, i trasporti automatici, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, la genomica, i materiali hi-tech – dice il presidente di Unione Industriali Napoli, Vito Grassi -. In questo scenario la formazione e l’alta specializzazione giocano un ruolo fondamentale sia per i giovani che devono affacciarsi al mondo del lavoro che per le imprese alle quali, per restare sul mercato, sono richiesti un cambio di prospettiva e una modernizzazione della governante”.
“Certificazione delle competenze, valorizzazione della formazione duale, finanziamento di nuovi Its, Academy per percorsi innovativi e centri sperimentali di competenza”. L’assessore regionale Chiara Marciani ha illustrato i progetti messi in campo dalla Regione Campania per la formazione, sottolineando l’importanza della forte presenza di donne e giovani all’interno del progetto Smart 4.0.
Sono intervenuti all’incontro: Alessia Guarnaccia, consigliere direttivo gruppo Giovani Imprenditori con delega a ricerca, sviluppo e innovazione, e – con testimonianze aziendali – Daniele Romiti, vicepresidente esecutivo Adler Tta; Assia Viola, external relations & ceo support manager Gruppo Dema; Fausto Carta, chief HR & organization Magnaghi Aeronautica; Imma Iuliano, comunicazione Laer; Marco Sprocati, direttore Operation Rdr; Donato Catalano, direttore delle risorse umane Sit Rail; Salvatore Rionero, ceo di Tecnosistem e Prometer.
Il comitato di pilotaggio del progetto era rappresentato da Libera D’Angelo, Unione Industriali Napoli, Adele De Cocco, Fiom-Cgil Napoli, Antonello Gisotti, Fim Cisl Nazionale e Giuseppe Russo, Uilm-Uil Napoli.

STOA’
Stoà Business School, Istituto di Studi per la Direzione e Gestione d’Impresa di Ercolano, è una Società Consortile per Azioni, senza scopo di lucro, specializzata nell’alta formazione attraverso master, executive master e corsi nel settore impresa e PA.
E’ nata nel 1987 su iniziativa dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) e le attività istituzionali sono ufficialmente partite il 10 ottobre del 1989.
Forte di una esperienza trentennale nell’Alta formazione, Ricerca e Consulenza alle imprese, con un network di oltre 300 soggetti business leader di mercato, 2.500 ex allievi Master, 9.000 tra manager, professionisti e dirigenti, Stoà figura tra le prime 10 Business School d’Italia.

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