Fotografia, il siciliano Giuseppe Leone e il suo ‘Grand Tour’ in Campania: Un sogno che si avvera

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di Azzurra Immediato

“Oggi ci siamo dati alla pazza gioia e abbiamo dedicato il nostro tempo a contemplare meravigliose bellezze. Si dica o racconti o dipinga quel che si vuole, ma qui ogni attesa è superata. Queste rive, golfi, insenature, il Vesuvio, la città, coi suoi dintorni, i castelli, le ville! Al tramonto andammo a visitare la Grotta di Posillipo, nel momento in cui dall’altro lato entravano i raggi del sole declinante. Siano perdonati tutti coloro che a Napoli escono di senno! Ricordai pure con commozione mio padre, cui proprio le cose da me vedute oggi per la prima volta avevano lasciato un’impressione incancellabile.” – Johann Wolfgang von Goethe, da Viaggio in Italia, Napoli, 27 febbraio 1787.

Goethe, nel suo Grand Tour volto a scoprire il nostro Paese, narrava affascinato di Napoli e del suo Golfo e, a partire dal suo ricordo, si può immaginare quanto accade a Sorrento, in occasione del progetto e della mostra ideati e diretti dall’accademico Peppe Leone “Le Residenze dell’Arte, il Grand Tour”, nell’ambito della 24^ edizione del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito.

Protagonista della residenza sarà il fotografo siciliano, di fama internazionale, Giuseppe Leone, fortemente voluto dal curatore Peppe Leone e dal patron del Premio, Mario Esposito. Il lettore, tuttavia, resterà interdetto nel leggere lo stesso nome più d’una volta, ovvero ‘Giuseppe Leone’. Facciamo un passo indietro; il curatore del progetto, Giuseppe Leone, – detto Peppe – campano, già docente accademico ed artista ha invitato a Sorrento Giuseppe Leone, siciliano, fotografo, per realizzare qualcosa che affonda le radici nel 1984. Abbiamo rivolto qualche domanda al professor Leone.

Maestro, Lei ha definito il rinnovato incontro con il fotografo Giuseppe Leone, un ‘sogno’. Ci racconti della genesi di tale desiderio.

“Era il 1984 quando ci incontrammo con Giuseppe Antonello Leone, [scultore irpino, venuto a mancare nel 2016, nda], alla Dehoniana, in via Depretis a Napoli, dove io avevo in corso ‘Teorema emotivo dello spazio’, curata da Bruono Corà e Vitaliano Corbi. La serata, bellissima, originò l’idea di creare una mostra, il ‘sogno dei tre Leoni’: io per la pittura, Giuseppe Leone ‘il siciliano’ per la fotografia e Giuseppe Antonello Leone per la scultura. Fu, purtroppo, un sogno inevaso, rimasto lì per anni, pensato ma mai realizzato.”

Il 2019 è, però, diventato momento ideale per trasformare parte di quel sogno in realtà. Come si realizzerà?

“Quest’anno, in occasione della 24^ edizione del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, ho proposto al patron Mario Esposito, un progetto di residenza artistica che dia nuova vita al Grand Tour e, il nome del grande fotografo Giuseppe Leone, è emerso dalla mia memoria, subitaneamente, tornando con il pensiero a quel desiderio espresso negli anni ’80 e che, oggi, pur in assenza di Giuseppe Antonello Leone, è un ‘sogno a metà’ ma che, tuttavia, si realizza attraverso il legame che unisce noi altri due Leone, nella nostra Campania, che alla sua Sicilia guarda.”

Come si svolgerà il tour e quali sono i punti di incontro che la fotografia di Leone troverà con la Penisola Sorrentina?

“Il Tour partirà dal Parco Archeologico di Pompei. La seconda città interessata sarà Napoli alla scoperta delle Catacombe di San Gennaro. Il giorno seguente sarà interamente dedicato alle bellezze di Sorrento e della Penisola Sorrentina. L’ ultima tappa del Tour toccherà il Cilento con il castello di Teggiano ed il Parco Archeologico di Paestum”.

La mostra, contemporanea al periodo di Residenza, segnerà il culmine del progetto e sarà ospitata nel Museo Correale, Lei, curatore del progetto, è riuscito a far dialogare presente e passato in maniera straordinaria, cosa può anticipare di quello che il pubblico potrà vedere?

“La mostra, allestita e curata da Emanuela Alfano e dall’ architetto e direttore del Museo, Filippo Merola, permetterà ai visitatori di scoprire 18 scatti che segnano la storia del grande fotografo siciliano Giuseppe Leone. La scelta della location, il Museo Correale di Sorrento, non è casuale, poiché ha permesso l’incontro della moderna fotografia con le storiche opere d’ arte della Scuola di Posillipo, e non solo, ospitate dal Museo. Durante il finissage della mostra, poi, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, conferirà il Premio Penisola Sorrentina 2019 per la fotografia al maestro ragusano Giuseppe Leone, ma non posso svelare altro, sarà un’esperienza emozionante e di ideale bellezza.”

Il Golfo e la Penisola Sorrentina, dunque, i luoghi e la memoria del Grand Tour che affonda le radici nel Seicento, si fondono, oggi, grazie al Mediterraneo, con una delle altre fondamentali tappe che caratterizzarono i viaggi del passato, la Sicilia. Ecco, pertanto che i due Leone si incontrano e, amabilmente, ripercorrono insieme un itinerario che immaginifico, in grado di unire due visioni, due narrazioni, attraverso la fotografia del maestro di Trinacria, narratore della sua terra, delle sue viscere e della sua superficie, traghettatore tra le sue meraviglie ed i suoi contrasti, i suoi paradossi, resi lirici dall’uso di un bianco e nero che è, al contempo, visione di memoria e fascinazione poetica. Luoghi per immagini ed immagini per luoghi che, attraverso i volti, le storie hanno costruito una geografia dell’anima che, oggi, appartiene alla collettività. Peppe Leone, l’altro, oserei dire, curatore della Residenza, sarà, in un certo qual modo la guida nella Campania Felix, nel nostro Mediterraneo e, da qui, insieme, entrambi, guarderanno lontano, così come accade ai sognatori.