Francia, a Nogent-Sur-Marne un monumento per ricordare gli emigranti italiani

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Fonte foto: pagina Facebook "C'era una volta l'Italia"

Si chiama “C’era una volta l’Italia” e non è l’incipit di una fiaba, ma una storia di sudore, badili, piedi scalzi, viaggi a piedi, sguardi di ingenerosa diffidenza e sacrifici che si teme con il passare delle generazioni possano andare dimenticati. È il nome del progetto promosso dall’associazione Le Cercle Leonardo da Vinci, madrina di diverse iniziative volte a celebrare l’Italia in Francia – scrive La Libertà -, che segna la nascita di un monumento dedicato agli emigranti italiani in Francia, dal 1860 in poi – dono degli italiani in Francia per i loro antenati – che rappresenta un albero alto sette metri in marmo, granito, acciaio e ferro e del quale ognuna di 500 foglie rappresenta una famiglia di immigrati. A progettarlo lo scultore novantenne Louis Molinari – artista francese i cui nonni erano emigrati oltralpe da Val Nure (Piacenza) – che, con Giovanni Piazza di Piacenza nel Mondo, ha annunciato la posa della prima pietra, il 15 settembre, a Nogent-Sur-Marne, il comune gemellato da 40 anni con l’Alta Valnure. Il monumento sarà pronto in primavera. Imponente il suo allestimento come si legge nel sito web Parigi.italiani.it: “Una colonna centrale in marmo italiano, con sopra l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci”, “tre piattaforme che creano tre gradoni tutto intorno alla scultura e che rappresentano la partenza e l’arrivo degli immigrati italiani nell’Esagono. L’ultima piattaforma del monumento nazionale all’immigrazione italiana, quella su cui sorge la colonna centrale, è in granito francese. Quattro vasche a forma di mani (sono quelle dello scultore Louis Molinari) nell’atto di offrire dei fiori dai colori delle bandiere delle due nazioni. E poi, quattro alberi della vita, le cui foglie riportano ciascuna il nome della famiglia immigrata di un donatore o di un mecenate che ha preso parte alla realizzazione della scultura”. L’opera è costata 620mila euro per ampia parte finanziata grazie alla generosità dei discendenti di emigranti italiani.