Roma, 11 ott. (askanews) – Oltre 41 miliardi di euro di tagli alla spesa pubblica, di cui 21,5 miliardi colpiranno lo Stato, 14,8 miliardi la sicurezza sociale e altri 5 miliardi le comunità locali. Parallelamente Parigi intende aumentare le entrate fiscali, tramite interventi straordinari mirati, per 19,3 miliardi di euro.
Sono alcune delle cifre chiave annunciate dal ministero dell’Economia e delle finanze, sotto la guida di Antoine Armand, per cercare di rimettere in carreggiata i conti pubblici dell’Esagono, dove secondo le previsioni dello stesso esecutivo quest’anno il deficit potrebbe raggiungere il 7% del Pil. L’obiettivo è ricondurlo al 5% Per il 2025.
Il rientro del disavanzo sotto la soglia del 3% del Pil – stabilita dal Patto di stabilità e di crescita, e confermata nella sua ultima revisione – è rinviato al 2029.
La manovra da circa 60 miliardi, presentata di fatto contestualmente a una legge di revisione delle spese sociali e sanitarie, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento francese e della Commissione europea. Ma nel frattempo sarà anche sotto i riflettori di mercati e agenzie di rating, dove il giudizio potrebbe risultare non meno tenero.
Specialmente tenuto conto del fatto che buona parte dell’aggiustamento previsto dovrebbe avvenire nei prossimi anni, quando è quantomai improbabile che sia in carica il vacillante governo messo in piedi su iniziativa del presidente Emmanuel Macron, dopo lo stallo emerso dalle le recenti elezioni.