Fringe Benefit: cosa sono e come funziona la tassazione

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Probabilmente avrete già sentito parlare dei Fringe Benefit, anche se spesso vengono definiti come compensi in natura, in quanto consistono in una parte della retribuzione che però non viene corrisposta al dipendente all’interno della busta paga, ma tramite beni e servizi che vengono comunque conteggiati all’interno del cedolino. Si tratta quindi di un reddito che si aggiunge a tutti gli effetti allo stipendio mensile, erogato però in forma diversa e conteggiato dal fisco. Questi benefit possono essere concessi a specifiche categorie di dipendenti, oppure a coloro che hanno ottenuto uno specifico obiettivo come premio produttività, rientrano infatti nella più ampia definizione di welfare aziendale. I vantaggi del welfare sono molteplici, sia per il dipendente sia per l’azienda stessa, non soltanto in quanto soggetto di una disciplina circa la tassazione particolare, ma anche per tutti gli effetti positivi che ha sul benessere aziendale.

Le tipologie di fringe benefit sono molte, vediamo un elenco di quelle più comuni.

L’auto aziendale

Tra i benefit più utilizzati troviamo l’auto aziendale ad uso promiscuo, che viene spesso fornita a tutti i lavoratori che hanno necessità di spostarsi molto spesso. L’espressione “ad uso promiscuo” significa che il mezzo viene concesso sia per motivi personali che aziendali ed è bene ricordare che sia in questo caso sia nel caso in cui fosse concesso solo per esigenze personali, questo assume rilevanza ai fini INPS e IRPEF. Calcolare la tassazione dell’auto aziendale è complesso, in quanto è necessario conoscere le tabelle ACI, si calcola la percorrenza di 15 chilometri (intesa come percorrenza convenzionale annua) e si prende il 30%: il valore ottenuto sarà il reddito che verrà calcolato in busta paga.

I buoni pasto

Sicuramente tra i benefit più conosciuti ed erogati, in quanto molto semplici da utilizzare. I buoni pasto possono avere diversi importi e diversi formati (elettronico o cartaceo); fungono spesso da sostituto della mensa aziendale per tutte le imprese che non hanno le strutture adatte per ospitarne una. È importante sapere che i buoni pasto non possono essere liquidati al dipendente qualora non venissero utilizzati in quanto non possono essere convertiti in denaro, ma è comunque possibili utilizzarli per beni alimentari all’interno di esercizi convenzionati, dove possono essere integrati all’occorrenza con denaro.

Borse di studio

Che si tratti di tasse scolastiche o universitarie, le borse di studio sono tra i benefit più apprezzati per dipendenti con figli in età scolastica. In questo caso è bene sapere che secondo la legge tutte le somme che vengono erogate ai familiari del dipendente, e quindi non al dipendente stesso, per coprire costi delle rette di studio, sono escluse dalla tassazione.

Smartphone o tablet

Anche questo è un benefit piuttosto comune e diventa imponibile ai fini INPS e IRPEF solo se viene utilizzato per esigenze personali, in quanto diventa retribuzione in natura, ed è necessario pertanto il calcolo dei costi delle telefonate private addebitate al datore di lavoro.

I Voucher

Vediamo infine i voucher, di cui pressoché chiunque ha già sentito parlare. Si tratta di documenti, cartacei o elettronici, che contengono un valore spendibile in beni e servizi erogati presso esercizi convenzionati. Sono nominali ed è possibile utilizzarli anche per servizi protratti nel tempo, come nel caso degli abbonamenti.

Fringe Benefit e tassazione

Abbiamo visto alcuni esempi di tassazione dei benefit aziendali, in particolare per quanto riguarda l’auto aziendale. Infatti, in base al tipo di benefit di cui si usufruisce si andrà incontro a un trattamento fiscale differente. È bene ricordare che i beni e i servizi erogati dal datore ai dipendenti vengono calcolati nel reddito imponibile e sono valutati al “valore normale” dei beni e servizi concessi, ma sono esenti tutti i compensi in natura che non superano il valore complessivo di 258,23 euro. Qualora si superasse tale cifra l’intero importo verrebbe calcolato come reddito imponibile in busta paga. Vi sono poi dei benefit che vengono totalmente esclusi dalla tassazione e non concorrono alla formazione della base imponibile, tra questi troviamo:

  Buoni Pasto e mensa aziendale (sia interna che esterna all’azienda, quindi gestita da enti esterni);

  Contributi versati all’assistenza sanitaria, sia dal dipendente che dal datore di lavoro (nei fondi integrativi del servizio sanitario nazionale) fino a un importo di 3.615,20 euro all’anno;

      Servizi di trasporto che permettono al dipendente di spostarsi da e verso il luogo di lavoro, sia che questi vengano gestiti dall’azienda sia che vengano gestiti da terzi.