Frodi creditizie in aumento: maglia nera alla Campania

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Nel 2015, i casi di frode creditizia perpetrata attraverso il furto d’identità sono stati 25.300 e hanno determinato una perdita economica superiore ai 172 milioni di euro, segnando una crescita dell’importo medio frodato rispetto al 2014. Lo stimo l’Osservatorio Crif sui furti di identità e le frodi creditizie. La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia che la maggioranza delle vittime (il 64,1% del totale, per la precisione) sono uomini, mentre le donne registrano una leggera diminuzione rispetto al 2014 (-4,7%). Osservando invece la distribuzione delle frodi per classi di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi è risultata essere quella compresa tra i 41 e i 50 anni, con una quota del 27,9%- La fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi è però quella degli over 50 (+15,1% rispetto all’anno precedente) mentre diminuisce l’incidenza dei casi tra gli under 30 (-24,3%).
La ripartizione percentuale delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento mostra una maggiore incidenza dei casi in Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio. Si tratta, nella sostanza, delle stesse regioni che anche nel 2014 occupavano i primi posti della graduatoria. Seguono Puglia ed Emilia Romagna, con quest’ultima che supera il Piemonte in virtù di un incremento del +28%. La crescita più marcata rispetto all’anno precedente è quella rilevata rispettivamente in Molise (+39,7) e in Friuli (+32%). Rapportando invece il numero di casi di frode sul credito erogato, in alcune regioni emergono dei cambiamenti significativi, con la Calabria che scala la classifica passando dalla decima posizione alla prima, con la Campania che passa al secondo posto Per quanto riguarda gli import, l’Osservatorio mostra come nel 2015 il 32,8% dei casi di frodi abbia avuto un importo inferiore ai 1.500 euro, in sensibile contrazione rispetto alla precedente rilevazione. Al contempo, i casi di frode con importo compreso tra 3.000 e 5.000 euro hanno visto un incremento pari a +32% rispetto al 2014. Dal punto di vista dei tempi di scoperta, si osserva invece una riduzione, tanto che oltre la metà dei casi la frode viene scoperta entro 6 mesi. Rimane comunque un 16% dei casi in cui la scoperta avviene dopo più di 3 anni, con intuibili maggiori disagi per le vittime. Passando alla tipologia di finanziamento oggetto di frode, si rileva che il 74,3% dei casi riguarda i prestiti fnalizzati. Rispetto al 2014, si registra inoltre un aumento significativo per le frodi perpetrate sulle carte di credito (+51%). Complessivamente, nell’ambito dei prestiti finalizzati, il 38,5% dei casi di frode ha avuto per oggetto l’acquisto di elettrodomestici; una quota rilevante ha riguardato anche il comparto auto-moto (con il 13,8%), quello l’arredamento (8,1%) e l’elettronica-informatica-telefonia (6,8%). Rispetto ai volumi di credito erogato, invece, spicca l’incidenza delle frodi per travel/entertainment, consumi e spese professionali.