Frodi creditizie, in Campania oltre 3.600 casi nel 2016: in crescita del 4,5%

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L’Osservatorio sui Furti d’identità e le frodi creditizie, realizzato da Crif e giunto alla 24esima edizione, nell’ultimo aggiornamento stima che nell’intero anno 2016 i casi di frode creditizia o emissione di cambiali e assegni a nome altrui perpetrati mediante furto di identità siano stati più di 26.100, con una perdita economica che supera i 152 milioni di Euro. Il dato, in ulteriore crescita a fronte dei circa 25.300 casi rilevati nel corso dell’anno precedente, conferma un fenomeno in costante espansione.
Nello specifico, l’Osservatorio prende in esame le frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene.

La situazione in Campania
La ripartizione percentuale delle frodi per regione mostra una maggiore diffusione di questo fenomeno criminale proprio in Campania, seguita da Lombardia e Sicilia, anche se il maggior incremento rispetto all’anno precedente si registra in Umbria con un eloquente +29,2%.
Per quanto riguarda la Campania, nel corso del 2016 sono stati rilevati 3.661 casi (+4,5% rispetto all’anno precedente) che ancora una volta danno alla Regione il poco invidiabile primato nel ranking nazionale.
Anche a livello provinciale Napoli si conferma al 1° posto assoluto per numero di frodi registrate, con 2267 casi. Seguono Salerno, con 602 casi (7° posto assoluto nella graduatoria nazionale), e Caserta, con 506 (9° posto assoluto nella graduatoria nazionale malgrado una piccola contrazione rispetto all’anno precedente). Avellino è invece la provincia meno colpita da questo fenomeno criminale, seppur con 147 casi registrati nel 2016.
Benevento, invece, ha fatto segnare la crescita più sostenuta in regione con un +8,8% rispetto al 2015.

Il profilo delle vittime
Lo studio evidenzia che la maggioranza delle vittime sono uomini (nel 64,3% dei casi per la precisione) mentre relativamente alla distribuzione delle frodi per classi di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi risulta essere ancora una volta quella compresa tra i 41 e i 50 anni, con il 26,3% del totale. Il maggior peso delle classi più mature trova spiegazione nella tendenza da parte dei frodatori a individuare vittime che si caratterizzano per stabilità reddituale, una storia creditizia consolidata ed elevata propensione agli acquisti di beni durevoli. Da sottolineare, però, come la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento sia quella degli under 30 (+11,3%) a dimostrazione che, rispetto a quanto si potrebbe pensare, i giovani spesso si caratterizzano per abitudini poco prudenti e una ridotta attenzione verso comportamenti virtuosi che potrebbero contribuire a ridurre il rischio di subire un furto d’identità finalizzato a realizzare una frode.
La tipologia di finanziamento oggetto di frode
Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio di CRIF emerge che il prestito finalizzato continua ad essere di gran lunga la tipologia di prodotto di credito maggiormente colpito: il 64,27% dei casi, infatti, riguarda questa forma tecnica.
In linea con il trend degli ultimi anni, si registra un aumento significativo per le frodi perpetrate sulle carte di credito (+79%), che arrivano a spiegare il 18,5% dei casi totali.

La tipologia dei beni oggetto di frode
Nell’ambito dei prestiti finalizzati, il 39,8% dei casi di frode creditizia rilevati nel corso dell’ultimo anno ha avuto per oggetto l’acquisto di elettrodomestici; una quota rilevante ha riguardato anche i comparti auto-moto (12,1%), le spese per la casa immobili e ristrutturazione (10,4%) e l’arredamento (8,9%) e gli articoli di elettronica, informatica e telefonia (6,2%).
Rispetto ai volumi di prestiti finalizzati erogati spicca però l’elevata incidenza delle frodi che coinvolgono il settore travel & entertainment e quello delle spese per la casa.