Fumo, esperti: ‘Riduzione del danno funziona ma cattiva scienza e ortodossia ostacolano’

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Roma, 17 giu. (Adnkronos Salute) – Ogni giorno nel mondo oltre un miliardo di fumatori si accendono ancora una sigaretta. Questo dato è più o meno sempre lo stesso da circa 20 anni nonostante lo sforzo delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali per ridurre il numero di consumatori. Il fumo è legato alla necessità della nicotina, una sostanza con un rischio sostanzialmente basso, il danno maggiore arriva da migliaia di sostanze tossiche rilasciate quando il tabacco brucia. Per questo da diversi anni scienziati, medici, istituzioni no-profit si battono per un approccio di riduzione del danno, chi non riesce a smettere con la dipendenza da nicotina può ridurre i rischi con la sigaretta elettronica o prodotti a base di tabacco riscaldato. Ma questo approccio è contrastato a tutti i livelli, secondo gli esperti intervenuti all’ottava edizione del Global Forum on nicotine (Gfn), in corso a Liverpool, che ha dedicato una sessione proprio a questo fenomeno.