Garanzia Giovani, luci e ombre dell’agevolazione sotto i riflettori di Bruxelles

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Molte opportunità di lavoro per i giovani, ma anche forti difficoltà nel raggiungere i ragazzi scoraggiati che un impiego non lo cercano nemmeno. Luci e ombre del programma Garanzia giovani sono stati al centro di una tavola rotonda al Parlamento europeo organizzata dall’eurodeputato Pd Brando Benifei, alla quale hanno partecipato anche gli assessori regionali responsabili dell’iniziativa Serena Angioli (Campania), Valentina Aprea (Lombardia), Cristina Grieco (Toscana) e in videoconferenza Giovanna Pentenero (Piemonte). “Due sono gli elementi da sottolineare”, il primo è che “nelle zone con maggiore crescita e servizio per l’impiego più efficienti c’è stato un vero impatto sui giovani”, sottolinea Benifei, il secondo è “l’azione riformatrice, che ha rafforzato i servizi per l’impiego sfidandoli ad adattarsi a un programma europeo ambizioso”. “Il nostro giudizio è positivo, più di 100mila giovani si sono iscritti al programma in Regione Toscana”, commenta Cristina Grieco, assessore all’Istruzione della Toscana. “Molti ragazzi si sono avvicinati al mercato del lavoro e, pur con modalità diverse, oggi hanno un contratto”, continua, per il futuro però “dovremo andare a incidere sulle criticità con una ‘caccia al Neet'”, cioè dei giovani inattivi “che si sono seduti sul divano”, e poi “fare politiche di integrazione vera per i ragazzi rifugiati, richiedenti asilo e migranti”. “La Campania ha beneficiato ampiamente” di Garanzia giovani, che è stata “un’opportunità per ridefinire e implementare una politica attiva per il lavoro”, spiega Serena Angioli, assessore ai Fondi europei e politiche giovanili della regione Campania. L’iniziativa “ci ha insegnato come mettere in moto un potenziale giovanile” ma alcuni limiti sono ad esempio il fatto che sia basata molto sulle “nuove tecnologie”, e questo non sempre serve “ad intercettare quelle frange di popolazione che non sono nemmeno rilevate statisticamente”, come i Neet. “Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti nella prima fase di Garanzia giovani”, durante la quale “abbiamo inserito nel mercato del lavoro 93mila giovani e fatto assumere più di 50mila ragazzi”, afferma Valentina Aprea, assessore all’Istruzione di Regione Lombardia. “Volontà politica”, la creazione di una nuova “rete di 700 operatori accreditati pubblici e privati”, e “la libertà organizzativa” sono gli elementi del successo lombardo secondo l’assessore, che specifica: “abbiamo stressato i concetti d’inserimento lavorativo e di velocità” nel trattare le pratiche, e “faremo la stessa cosa anche nella seconda fase” del programma, “anche se i finanziamenti sono diminuiti moltissimo”.