Gas dalla Russia, la telenovela dell’estate 2022

In foto un gasdotto Gazprom (Imagoeconomica)
Non saranno stati pochi gli italiani che sono entrati in agitazione quando hanno ascoltato le ultime notizie ufficiali di fonte governativa riguardanti l’affaire, tale è ormai diventato, della fornitura di gas della Russia. Con l’augurio che il Premier e i suo ministri abbiano ecceduto in prudenza, la parola che è stata ripetuta con maggior frequenza nelle loro comunicazioni è stata “razionamento”. Avrebbe fatto tremare la generazione che visse la guerra quel termine, ma ormai essa è stata decimata dall’età che è avanzata. Resta però il ricordo, nella generazione successiva, dei racconti sulle tessere annonarie e la borsa nera che tenevano banco, in genere la domenica pomeriggio, quando la famiglia si trovava riunita, fino alla fine degli anni ’70, talvolta anche oltre. È passata una sola notte dopo quell’allarme e la situazione, dal pomeriggio di sabato, allo stato sembra non debba essere considerata con  particolare preoccupazione. Eppure, nelle ore trascorse, non è successo niente di nuovo, nè tantomeno di memorabile. Se la controinformazione che ha, almeno in parte, rasserenato gli animi dappertutto nel Paese fosse provenuta dall’ ambiente politico, dispiace affermarlo, ma sarebbe stata considerata come una fake news e come tale presto dimenticata. L’anglismo testé citato, dilagante in particolare nel mondo della comunicazione, alla lettera significa falsa notizia. Considerare tale una qualsiasi informazione proveniente dalla rappresentanza popolare, non è proprio come fare nei suoi confronti un gesto di apprezzamento o a manifestarle soddisfazione. Quell’affermazione è pervenuta da una fonte autorevolissima, in più tecnica. Precisamente dal vertice dello specifico ente di gestione, unico deputato ufficiale dal governo in materia, l’ ENI, Ente Nazionale Idrocarburi. Il suo amministratore delegato, Claudio Descalzi, ha rassicurato gli italiani, cifre alla mano, che al momento non c’è nessun dato che possa far intravedere diminuzioni, se non addirittura interruzioni, delle quantità di gas disponibili  per l’utenza. C’è da rimanere perplessi e non poco, inutile nasconderlo, perché, chiunque avrà sentito le due campane, si sarà creduto spettatore in un teatro per assistere a una piece ormai datata di Simona Marchini. In una delle sue recite, mostrando alternativamente i suoi lati opportunamente truccati, viso compreso, quella signora, già multiforme di suo, impersona due tipologie femminili dalle caratteristiche diametralmente opposte tra di loro. Se quanto riportato fosse successo in Francia, la reazione sarebbe stata ben diversa. Gli italiani, brava gente, ancora una volta, hanno rivolto lo sguardo allo stellone e vanno avanti comunque. Ciò non sta impedendo che la preoccupazione in loro stia superando i livelli di guardia. Il concetto di razionamento non è legato esclusivamente al gas: altri destinatari di una misura del genere possono essere l’energia elettrica e l’acqua. La quantità di corrente immessa dalle centrali negli elettrodotti è ottenuta con tecnologie diverse che comprendono anche l’uso del gas e di generatori mossi da salti idrici. Possono essere tanto naturali, come le cascate, che opera dell’ uomo, come quelli ottenuti con la costruzione di dighe. Di conseguenza trapare senza ombre l’ importanza dell’acqua, nella vita del mondo animale quanto di quello vegetale, essa è elemento non solo prezioso, quanto indispensabile. Questa affermazione vuole essere solo una sottolineatura, perchè di ciò che è stata, è e sarà la funzione dell’elemento liquido nel processo vitale, sono pieni migliaia di volumi da che è comparso sulla terra il primo sistema di scrittura o comunque di rappresentazione grafica. Nei secoli non sempre l’uomo ha tenuto verso di essa un atteggiamento di rispetto. Non solo nel sui utilizzo, molto spesso a livello di spreco, quanto anche nel mantenimento della sua integrità, si legga stando attento a non inquinarla. Da un pò di tempo l’elemento liquido ha cominciato a presentare il conto all’ umanitá, la cui voce principale è la quantità dello stesso disponibile pro capite. Esso è in via di drastica diminuzione, anno dopo anno. Sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze e sarebbe pletorico metterle ancora in evidenza. Il Professor Einaudi, dove si trova, osservando questo andazzo, avrà sicuramente realizzato che, alle sue Prediche Inutili, avrebbe dovuto aggiungere per tempo anche un’appendice: Narrazioni Inutili, in particolare per quanto riguarda l’uso appropriato dell’acqua. È arcinoto che il personaggio avesse origini contadine, per di più delle Langhe, i cui abitanti sono riconosciuti senza riserve come parsimoniosi e risparmiatori. In un lavoro giovanile, il futuro Presidente della Repubblica scrive come i nonni agricoltori, intorno alla metà dell’ altro secolo, nel loro casolare avessero disciplinato l’utilizzo dell’ acqua. Essa veniva attinta dal pozzo con i secchi di ferro stagnato e, particolare importante, lo stesso non era proprio dietro l’angolo. Una volta arrivata in cucina, essa veniva razionata per persona e utilizzata e riutilizzata con un sistema di piccoli canali.