Gatlin batte Bolt e i fischi: “Non sono un ‘cattivo ragazzo'”

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Londra, 6 ago. (AdnKronos) – Lo statunitense Justin Gatlin, vincitore a sorpresa della finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Londra davanti al connazionale Christian Coleman e ad Usain Bolt, non ci sta: non vuole essere definito il “cattivo ragazzo” dell’atletica leggera. Dopo aver parlato di una “notte magica” per l’atletica e per “Usain Bolt”, ha detto al giornalista: “La verità è che non so da dove provenga quel soprannome. Me lo puoi dire?”.

“Ho mai parlato male di qualcuno? Ho fatto gesti brutti? Sono sempre stato rispettoso ed elegante, mi sono congratulato con i miei avversari quando mi hanno battuto, ho stretto la mano, ho parlato con i media. Non so da dove venga questo ‘cattivo ragazzo'”, ha proseguito lo statunitense che dopo aver detronizzato Bolt si è inchinato davanti a lui in pista. I fischi del pubblico alle sue prestazioni nello Stadio Olimpico di Londra, lo hanno reso più forte, anche se i casi di doping non sono mai stati perdonati dagli appassionati dell’atletica, anche se Gatlin ha scontato le sanzioni ed è tornato in pista.

“Io non sono concentrato sui fischi, ma sulla mia carriera. L’ho fatto per il mio popolo, che mi ha sempre sostenuto, non solo per me”, ha aggiunto il campione del mondo dei 100 metri. “Non so perché mi fischino”, ha aggiunto il velocista americano. Nonostante i fischi e le domande sul doping, Gatlin si è detto “felice” di essere diventato campione dei 100 davanti a Bolt e il giovane connazionale Coleman, che ha vinto la medaglia d’argento, e ha anche lui definito la notte “magica per l’atletica e anche per Usain”. “La nostra rivalità è sempre stata sana. Mi ha reso un uomo migliore e un atleta migliore. Sono orgoglioso di aver gareggiato spalla a spalla in tutti questi anni con lui”, ha concluso il campione inaspettato dei 100 metri.