Genova, Papa Francesco fra gli operai dell’Ilva: “Lavoro priorità umana”

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Genova, 27 mag. (Adnkronos) – E’ atterrato alle 8.20 all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova il volo di Papa Francesco. Il Pontefice è arrivato nello scalo genovese a bordo di un Falcon dell’aeronautica militare, partito dall’aeroporto di Ciampino. Ad attenderlo le massime autorità genovesi civili ed ecclesiastiche per la prima accoglienza in città.

Prima tappa della visita pastorale è lo stabilimento Ilva di Cornigliano per l’incontro col mondo del lavoro all’interno del magazzino ‘prodotti finiti’. Presenti oltre 3.500 persone provenienti da un centinaio di aziende genovesi. Il Pontefice, lasciata l’auto blindata ai cancelli dello stabilimento, ha proseguito a bordo della Papamobile e ha raggiunto il palco applaudito dai presenti. ‘Francesco, Francesco, Francesco’, il coro degli operai.

Il mondo del lavoro è una “priorità umana e pertanto è una priorità cristiana. E’ anche una priorità del Papa”, ha detto il Pontefice, che tiene un discorso fortissimo: “Il vero imprenditore conosce i suoi lavoratori perché lavora accanto a loro, con loro: non dimentichiamo che l’imprenditore deve essere prima di tutto un lavoratore. Se non ha questa esperienza della dignità del lavoro non sarà un buon imprenditore”.

Guai dice il Papa agli imprenditori-speculatori: “Nessun buon imprenditore ama licenziare la sua gente. Chi pensa di risolvere il problema della sua impresa licenziando gente, non è un buon imprenditore, è un commerciante. Oggi vende la sua gente, domani vende la dignità propria. Si soffre sempre e a volte da questa sofferenza nascono nuove idee per evitare il licenziamento: questo è il buon imprenditore”, Bergoglio cita un episodio accaduto durante la messa a Santa Marta: “Ricordo all’uscita si avvicina un uomo e piangeva. ‘Sono venuto a chiedere una grazia, io sono al limite e devo fare una dichiarazione di fallimento, questo significherebbe licenziare una sessantina di lavoratori e non voglio perché sento che licenzio me stesso’ E quell’uomo, bravo imprenditore, piangeva e lottava per la sua gente. Era sua”, osserva il Papa.

Francesco denuncia: “Una malattia dell’economia è la progressiva trasformazione degli imprenditori in speculatori: l’imprenditore non va assolutamente confuso con lo speculatore, sono due tipi diversi. Lo speculatore è una figura simile a quella che Gesù chiama nel Vangelo mercenario, non ama azienda e lavoratori ma li vede solo come mezzi per fare profitto”.

Intanto per la messa finale a piazzale Kennedy di oggi pomeriggio alle 17.30 sono attese 100mila persone. 

A dare il benvenuto in città a Papa Francesco è un genovese doc. Maurizio Crozza, in un video messaggio trasmesso in esclusiva da Tv2000, fa infatti una sorpresa al Pontefice: “Vorrei rivolgermi all’eminentissimo, al mega capo dei vescovi galattici, ciao Papa, ciao France. Benvenuto a Genova, finalmente, la mia città e di colui che dice di essere il più grande francescano, Beppe Grillo, il poverello di Sant’Ilario”. Crozza ironizza: “Dì la verità: sei a Genova per scomunicarlo? L’ultimo personaggio illustre che è passato di qui è stato Carlo Conti, di passaggio per andare a San Remo”.

Quindi, scherzando sulla proverbiale taccagneria dei genovesi, Crozza dice: “Genovesi, non vi preoccupate: il Papa non vi entrerà di sopresa in casa (la settimana scorsa ha fatto una sorpresa agli abitanti di Ostia andando a fare le benedizioni porta a porta, ndr). A Genova se provi a citofonare ti dicono ‘Eh, eh il Papa, vi conosco mascherine'”. Quindi si rivolge al Pontefice: “Le piace Genova? E’ leggermente più tranquilla, ci sono meno buche per le strade. Noi le macchine le teniamo in garage per non consumare le gomme”. Il Pontefice incontrerà alle 12 i giovani nel santuario della Madonna della Guardia: “A Genova – dice il comico genovese – il lavoro è così poco che l’ultima volta che si è visto un pellegrino andare a piedi fino alla Madonna c’era ancora Paolo VI”.

Poi uno scherzoso appello al Papa: “Come guardie non potrebbe assumere dei genovesi al posto degli svizzeri? Ci rimarranno un po’ male ma gli svizzeri si sa come sono diranno: ‘Apriamo una banca’. France, esagero, ma perchè non si trasferisce a Genova, vicino a me? Guardi che con la bella stagione Genova è bellissima: sarebbe il primo papa con le infradito e l’asciugamano sotto braccio. Volevo solo strapparle un sorriso, per le pasquinate si rischiava l’infamia con Benedetto XIII. Ne approfitto anche per chiederle scusa se ogni tanto mi prendo l’ardire di imitarla ma, anche lei, quando ci si mette sembra più a sinistra di Che Guevara. La saluto, e ci pensi”.