Geologi, lettera al ministro Giannini: 28mila scuole in aree ad elevato rischio sismico

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Mentre riapre in tempi record la scuola di Amatrice e gli studenti italiani ritornano sui banchi, arriva l’allarme dei geologi del Cng sugli istituti che si trovano in aree a forte rischio sismico. In una lettera aperta al ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, il presidente del Consiglio Nazionale dei geologi, Francesco Peduto, sottolinea che in “Italia ci sono circa 28.000 scuole ricadenti in aree sismicamente attive, ad alto o elevatissimo rischio sismico, alle quali se ne sommano altre 7.000 ricadenti in aree ad elevato rischio idrogeologico”. “Parliamo di un patrimonio edilizio che per il 60% è stato costruito prima del 1974, anno di entrata in vigore delle prime norme antisismiche” spiega Peduto nella lettera a Giannini sottoscritta con il delegato ai rapporti con il Miur del Cng, Domenico Angelone. Così, dopo il terremoto che il 24 aogsto ha devastato l’Italia centrale ed in concomitanza con l’apertura dell’anno scolastico 2016-2017 i geologi scrivono una lettera aperta al ministro Giannini per “richiamare l’attenzione su tutti i rischi naturali a cui gli edifici scolastici – e non solo – sono esposti”. “La necessità di partire da una approfondita conoscenza geologica costituisce la priorità per ogni azione di intervento sul costruito e sulla pianificazione del nuovo” affermano i geologi del Cng, sollecitando Giannini, tra l’altro, a inserire “la componente geologica all’interno dell’Osservatorio per l’Edilizia Scolastica”. “La devastazione e la perdita di vite umane stavolta ha risparmiato, ma solo per una congiuntura temporale, alunni e docenti, ma non ha risparmiato comuni cittadini e figli della nostra terra. I dati sull’edilizia scolastica aggiornati dalla Presidenza del Consiglio – riferiscono i geologi del Cng- parlano di numeri impressionanti: in Italia ci sono circa 28.000 scuole ricadenti in aree sismicamente attive, ad alto o elevatissimo rischio sismico, alle quali se ne sommano altre 7000 ricadenti in aree ad elevato rischio idrogeologico”. Un problema tutto geologico, che meriterebbe maggiore attenzione e un approccio culturale completamente diverso” è l’esortazione che arriva da Peduto a nome dei geologi del Cng. Parliamo, spiega il presidente del Consiglio Nazionale dei geologi, “di un patrimonio edilizio che per il 60% è stato costruito prima del 1974, anno di entrata in vigore delle prime norme antisismiche, molti altri sono stati costruiti o messi in sicurezza prima del 2000, o comunque in epoca antecedente alla revisione delle mappe sismiche e la conseguente revisione normativa del 2009 (Ntc 2008)”. “Conseguenza ne è – scrive Peduto – che la stragrande maggioranza degli edifici scolastici è stata progettata o adeguata seguendo criteri di protezione antisismica in parte o del tutto inadeguati alla reale sollecitazione sismica attesa”. “Quella del 2009, con l’entrata in vigore delle Ntc (DM 14/01/2008), è stata davvero una rivoluzione -sottolinea Peduto- sotto il punto di vista sia qualitativo che quantitativo rispetto al modo di progettare in maniera antisismica, sulla base di certezze geologiche determinate da indagini in sito, sulle reali proprietà dei terreni di dissipare o amplificare l’onda sismica (risposta sismica locale) e su certezze generali non più desunte da valutazioni soggettive, come la reale interazione tra struttura e terreno”. La conoscenza geologica del sottosuolo, “tuttavia, non sempre è stata posta alla base di ogni intervento puntuale di edificazione o di pianificazione urbana, con conseguente deficit cognitivo che in taluni casi ha determinato eventi drammatici improvvisi ed imprevisti, come il recente crollo a Napoli di un’ala della facoltà di veterinaria, a causa della presenza di una cavità” indica Peduto. “Ancora una volta, quindi dobbiamo evidenziare che la valutazione di tutti i rischi geologici è la base di partenza imprescindibile per la buona progettazione” scrive inoltre Peduto nella lettera aperta a Giannini evidenziando che è “sicuramente degna di apprezzamento l’azione che il Governo ha posto in essere con le iniziative di #scuolasicura” ma ricordando che “tutto ciò, non basta”. Peduto quindi sollecita il ministro a potenziare la formazione in geologia nelle scuole e Università del Paese.