Gilead investe sui ricercatori: 66 premi per 1,7 milioni

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Progetti pensati dalla scienza o dai pazienti. Con la speranza di essere utili al medico, per diagnosi più precise e terapie più mirate e su misura; al malato, per conoscere prima il suo nemico e per combatterlo meglio; alla gente, per informarsi su patologie che fanno ancora paura aiutando a sconfiggere stigma e pregiudizi. Sono in tutto 66 e si dividono oltre 1,7 milioni di euro, messi in campo da Gilead Sciences a favore della ricerca indipendente fatta al bancone, in una corsia di ospedale o nel grande laboratorio della vita. Il braccio tricolore del gruppo biofarmaceutico Usa li ha presentati oggi all’UniCredit Pavillon di Milano, durante l’ottava cerimonia di premiazione dei vincitori dei 3 bandi di concorso Fellowship Program, Community Award Program e Digital Health Program. Il primo, giunto all’ottavo anno di vita, sostiene quest’anno 48 progetti di ricerca che contribuiscono a produrre nuove conoscenze in campo medico. Il secondo, nato nel 2012 e assegnato a 14 vincitori, dà alle associazioni di pazienti linfa vitale per realizzare iniziative a beneficio dei malati. Il terzo, alla sua terza edizione con 4 premiati, consente a scienziati e associazioni di creare strumenti e servizi digitali alleati della ricerca, della pratica clinica e dell’assistenza. Tre iniziative, un unico obiettivo: “Selezionare e premiare le progettualità più meritevoli e più innovative”, spiegano i promotori. Idee che dimostrino “ricadute positive a breve-medio termine sulla qualità della vita e sulla cura delle persone colpite da Hiv, malattie del fegato e patologie oncoematologiche”. Dal 2011 sono stati quasi 400 i progetti finanziati, selezionati da giurie indipendenti fra gli oltre mille presentati; più di 9 milioni di euro le risorse complessivamente erogate. Ai 3 bandi si affianca nel 2018 un premio speciale all’etica intitolato alla memoria dell’infettivologo Mauro Moroni, indimenticato paladino della lotta all’Aids in Italia: 5 riconoscimenti aggiuntivi da 5 mila euro, conferiti ai progetti che, fra quelli già ‘incoronati’, sono apparsi più validi nella gestione di eventuali criticità etiche correlate alla concretizzazione dell’iniziativa.