Ginecologi in campo per proteggere i nascituri dalla pertosse

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di Marco Milano

Prende il via “#iotiproteggerò”, un’iniziativa con la quale sarà possibile sostenere le mamme nel proteggere i loro figli contro la pertosse già in gravidanza. La campagna di sensibilizzazione, realizzata da GSK con il patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e dell’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), avrà come obiettivo quello di “favorire la conoscenza da parte delle future mamme degli strumenti che possano aiutarle a proteggere i loro bambini fin dai primi giorni di vita, come il vaccino anti-pertosse in gravidanza che riduce i rischi nel neonato”. E quasi due mesi dopo la riapertura delle scuole e nel pieno dell’emergenza sanitaria, affrontare il tema dei vaccini contro quelle patologie fortemente contagiose che possono colpire i più piccoli come la pertosse assume una rilevanza ancora maggiore. Secondo i dati in Italia questa patologia ha fatto registrare quasi mille casi nel 2017 e oltre settemila ricoveri in ospedale tra il 2001 e il 2014, quasi il sessantacinque per cento dei quali ha coinvolto bambini con età inferiore a un anno. “La pertosse è una malattia infettiva respiratoria altamente contagiosa che è particolarmente pericolosa proprio nei bambini più piccoli – è stato spiegato dai promotori dell’iniziativa – perché può causare complicazioni con conseguenze invalidanti”. Gli addetti ai lavori ricordano come in una popolazione non vaccinata, un caso primario di pertosse può causare fino a diciassette nuovi casi. “La gravità della pertosse è maggiore nei primi mesi di vita – ha spiegato Irene Cetin, della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) – nei bambini molto piccoli, infatti, la pertosse può determinare gravi complicanze. Si stima che siano proprio i bambini sotto i 6 mesi di vita i più̀ colpiti dalla pertosse (51, 6 casi per 100.000 abitanti). Non solo, questa patologia può metter a rischio la vita dei neonati in quanto, al di sotto dei due mesi sono troppo piccoli per ricevere la vaccinazione e gli anticorpi che provengono dalla madre sono l’unica protezione di cui dispongono”. L’agente scatenante responsabile della pertosse è il batterio Bordetella pertussis, estremamente contagioso, che viene trasmesso dalle goccioline di saliva emesse dalle persone malate mentre tossiscono o starnutiscono. Dopo un periodo di incubazione di un massimo di dieci giorni, compaiono i primi sintomi della malattia, anche chiamata “tosse dei cento giorni, perché il decorso delle tre fasi che la caratterizzano può durare più di dieci settimane. La campagna di sensibilizzazione “#iotiproteggerò”, tramite un sito web e dei canali social dedicati (facebook e youtube), consentirà alle future mamme di trovare molte informazioni sulla vaccinazione anti-pertosse in gravidanza, per proteggere il proprio bambino fin dai primi giorni di vita. L’iniziativa validata e ratificata dal Ministero della Salute, “#iotiproteggerò” si avvale del patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e dell’Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), per sottolineare l’importanza del confronto della futura mamma con gli operatori sanitari che la accompagnano nei nove mesi di gravidanza.