Gioco d’azzardo, dall’avvocato Vizzino esposto in Procura

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L’avvocato Riccardo Vizzino, già noto per la sua lotta al gioco d’azzardo ed alle conseguenze che esso comporta, lancia un forte allarme in merito a questa problematica sociale firmando un esposto inviato alle Procure di Napoli, Potenza e Lagonegro, al Ministero della Salute, delle Finanze, dello Sviluppo Economico, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Lottomatica S.p.A. ed altri enti comunali del Sud Italia.

Nella lettera Vizzino spiega che il gioco d’azzardo patologico “rappresenta un costume sociale che diventa lentamente ed in maniera sempre più corrosiva una malattia dell’anima e della sfera esistenziale del giocatore”. Vizzino esprime “dissenso verso tale situazione di distruzione dei valori più sinceri e costruttivi della persona”, e chiede “che le Istituzioni tutte intervengano adottando gli opportuni e più urgenti provvedimenti in un’ottica di prevenzione”. L’avvocato sottolinea come il gioco d’azzardo acquisti rilevanza dal punto di vista normativo, ordinario e costituzionale citando l’art. 721 c.p. che considera i giochi d’azzardo quelli “nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria”. Proprio su questo elemento si focalizza l’attenzione dell’avvocato. Il contratto aleatorio è “quello nel quale l’elemento causale è caratterizzato dall’alea nel senso che il valore delle attribuzioni patrimoniali che andranno alle parti è legato al caso”. Dicendo questo sottolinea come lo stesso legislatore mostri “grande cautela” rispetto a questo tipo di contratti “vietando l’organizzazione del gioco d’azzardo” fuori dai casi previsti dalla legge.

Il gioco d’azzardo patologico tende a colpire con effetti distruttivi soprattutto soggetti con gravi o meno gravi difficoltà economiche, familiari e sociali allettati dall’ingannevole prospettiva di vincita e di guadagno di soldi facili affidata al caso. Questo alimentato ancor di più dalla pubblicità “invadente, persuasiva, ripetitiva, generalmente imposta al destinatario” che si può notare nell’abituale pratica di vendita dell’affissione al muro “dei biglietti di gioco che presentano colori accesi solo nelle parole relative alla vincita (es. Gratta e Vinci)”, tutto questo in assenza di chiarezza informativa ed espositiva. La pubblicità “induce a fare del gioco un’attività che inevitabilmente viene realizzata – dice Vizzino – Ancor di più, se si considera il mancato controllo da parte degli Enti comunali sulla frequenza, modalità, contenuto veritiero del prodotto”.

Una delle circostanze più preoccupanti trattate nella lettera è quella dei minori che praticano il gioco d’azzardo. “Oggi 4 giocatori su 10 sono minorenni”, scrive Vizzino indicando tra i vari fattori che spingono i ragazzini a giocare “l’inesperienza, il desiderio di sconfiggere la noia, il piacere di avere facili ricompense e le gratificazioni economiche immediate”. Viene fatto notare tramite alcune percentuali che tra i minori il gioco prediletto è il Gratta e Vinci “cui dichiara di aver giocato il 33,7%, mentre l’11,4% e l’11,1% ha invece giocato rispettivamente alle Lotterie e al Bingo”.

La soluzione proposta per impedire ai più giovani di avvicinarsi al gioco è l’utilizzo della tessera magnetica sanitaria, solo tramite la quale potrà essere possibile acquistare Gratta e Vinci o usufruire di qualsiasi altro mezzo autorizzato al gioco d’azzardo. Il dato più allarmante riguarda l’Italia che detiene il primato in Europa “per la maggior cifra giocata ai tavoli da gioco”, con una media di “più di 2.500 euro a persona, che vengono sottratti all’economia”. L’avvocato continua precisando: “Il nostro interesse è indirizzato essenzialmente verso un’opera di prevenzione e supporto di tutti i giocatori; il nostro coinvolgimento è soprattutto finalizzato al recupero della persona e della vita del soggetto, fragile e ormai travolto dall’avvolgente spirale del gioco d’azzardo”.

Diverse le proposte da attuare a livello legislativo, comunale e regionale che inabilitano al gioco d’azzardo soggetti minorenni, diversamente abili e che fanno uso di alcool o stupefacenti. Tra tali proposte vi è “la creazione di un fondo per le vittime del gioco che vada ad aiutare economicamente il giocatore per poter ripagare i creditori del medesimo; tale fondo potrà essere creato mediante un prelievo forzoso nella misura del 2% sulle somme investite nel gioco d’azzardo”. Vizzino invita la Procura della Repubblica a “disporre gli opportuni accertamenti”, a valutare “tutti i profili di illiceità penale degli stessi, individuare tutti i soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti. Con il presente esposto, pertanto si intende formulare denuncia-querela, sempre in relazione alle circostanze descritte, nell’ipotesi in cui dagli accertamenti svolti dalle Autorità competenti dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte”.

Inoltre l’avvocato con tale esposto chiede “alle Istituzioni, anche comunali, ed alle società tutte di intervenire al fine di controllo e/o divieto del gioco d’azzardo, di controllare tutte le modalità e le espressioni di esso, di assumere urgentemente ogni provvedimento in ordine alla prevenzione e sostegno di tutte le persone coinvolte e al recupero del giocatore d’azzardo”.