Gioco d’azzardo, un fattore da PIL

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Da semplice passatempo a patologia. Da puro divertimento a fattore che contribuisce all’aumento del prodotto interno lordo. Il gioco d’azzardo in Italia continua a coinvolgere un numero sempre maggiore di italiani che si lasciano tentare da slot machine, poker, blackjack e roulette. E lo fanno non solo frequentando casinò sparsi in molte regioni ma anche praticandolo il gioco stando comodamente seduti sul divano di casa e sfruttando una connessione internet. Il gaming – ovvero il gioco d’azzardo che avviene tramite siti internet – ha fatto registrare un’impennata nel numero di utenti e giocatori. E la crescente fetta di chi sfida la sorte tramite i giochi d’azzardo, consente di considerare il settore un comprato produttivo. Per rendere meglio le idee basta sciorinare pochi ma essenziali numeri. Il gioco d’azzardo – secondo gli ultimi dati diffusi da agenzie specializzate – genera un volume di raccolta complessivo che supera il tre per cento del prodotto interno lordo del Paese, percentuale che colloca l’Italia al quarto posto a livello mondiale tra i Paesi con il maggior numero di scommettitori. A quanto ammonta la spese degli italiani appassionati di gaming? A quasi 88 miliardi di euro. Se si considera che tredici anni fa, la spesa complessiva era di 15 miliardi è chiara la portata del fenomeno. A dominare sono le slot machine a cui spetta il primato in termini di spesa: se nel 2003 non erano ancora così diffuse e raccoglievano appena 367 miliardi, nel 2015 la stima è di circa 26 miliardi di euro. A fare registrare un exploit è senza dubbio il gioco d’azzardo on line grazie anche ai bonus. Come il goldbet codice bonus che attrae che ama sedersi – anche se solo virtualmente – a un tavolo di poker. In cosa consistono i bonus? Sono essenzialmente dei soldi che chi frequenta il casinò on line ha a propria disposizione oppure può cedere ad amici oppure ancora è correlato alla capacità dei giocatori di coinvolgere amici e parenti. I bonus però possono anche essere dei giri gratis in più come avviene per le slot machine. Ma quanti sono gli italiani che giocano d’azzardo? Quelli che almeno una volta hanno provato a giocare sono più di trenta milioni a cui si aggiungono i giocatori cronici che però sviluppano una sorta di dipendenza patologica al gioco. Chi è affetto dalla patologia provocata dal gioco non ha differenze sociali o economiche: scommette di continuo senza quasi rendersene conto. E più perde, più gioca. I più a rischio sono i giovani e giovanissimi: molti giocano abitualmente e la gra parte di loro lo fa online, da casa magari in una pausa studio. Perché anche gli studenti sono a rischio patologia dovuta al gioco e che crea un mix micidiale se associata alla dipendenza da alcol o droghe.