Secondo le ultime misurazioni effettuate, è da ormai qualche anno che il mercato del gaming supera, per valore, i mercati di cinema e musica considerati unitariamente. Nell’ultimo anno considerato la crescita è stata dell’1,7%, mentre per quello in corso si prevede che il lancio della nuova generazione di console trainerà il settore generando introiti ancora tutti da quantificare, anche in relazione al settore culturale. I guadagni, come è intuibile, sono generati per la maggior parte dall’acquisto dei titoli da giocare, oltre che dall’hardware necessario e dai contenuti in-game. Proprio quest’ultima componente ha permesso l’esplosione di uno degli ultimi fenomeni del mercato: i giochi gratuiti. Il fenomeno dei giochi gratis, o free to play, si è messo in luce originariamente nel mondo mobile, dove il numero enorme di applicazioni ha reso la gratuità un ottimo espediente perché gli sviluppatori potessero far emergere il loro prodotto fra un’ampissima scelta di altri più o meno analoghi. Il problema del mancato guadagno, conseguenza della rinuncia all’imposizione di un prezzo per l’acquisto del gioco, è compensato dalla previsione di poter comprare, all’interno del gioco, una serie di contenuti aggiuntivi: spesso si tratta di contenuti meramente estetici, altre volte di veri e propri power up in grado di incidere pesantemente nel bilanciamento del gioco base generando così la meccanica nota come pay to win, nonché le inevitabili polemiche a contorno. Ad ogni modo, oggi il gaming gratuito è una realtà molto ben affermata e, contrariamente a quanto fosse lecito aspettarsi fino a pochi anni fa, anche alcuni fra i maggiori sviluppatori di videogiochi hanno testato il modello in questione.
Partendo proprio da uno di questi casi, è significativo come persino un nome come Call of Duty, serie sinonimo di FPS, abbia deciso di provare a entrare nel mercato dei free to play. In quello che per ora è l’ultimo titolo uscito, in attesa del lancio del nuovo capitolo in novembre dopo la recente beta, è presente una modalità accessibile a chiunque: Warzone. Si tratta di una ricca modalità battle royale, altro recente fenomeno del mondo del videogioco, che è stata resa accessibile a chiunque gratuitamente, essendo sufficiente creare un account e scaricare il gioco. La stessa logica è stata seguita in netto anticipo sui tempi da Fortnite: si tratta in questo caso di un vero e proprio precursore in grado di prevedere, se non imporre, l’esplosione della battle royale e del modello di gioco gratuito.
Grande successo ha riscosso anche l’iniziativa di Konami che, per il suo simulatore calcistico Pro Evolution Soccer, ha deciso di prevedere una versione Lite accessibile gratuitamente a tutti: ovviamente sono presenti alcune limitazioni come la scelta delle modalità di gioco, ma Pes 2019 Lite e Pes 2020 Lite dimostrano che il rendere accessibile gratuitamente il gioco è una scelta che paga. Più o meno di genere sportivo è poi anche Rocket League, dove lo scopo è sempre segnare una rete nella porta avversaria, ma con delle automobili. Esploso come fenomeno nel 2015, di recente è stato convertito a free to play e, attraverso le ormai classiche formule di pass stagionali premium e base, ha immediatamente riguadagnato popolarità. Anche gli appassionati di casinò hanno a loro disposizione diverse soluzioni per divertirsi senza spendere, come poter beneficiare di slot gratuite evitando quindi di sfruttare portafogli, siano essi fisici o digitali. E per i più cinefili c’è la possibilità di imbarcarsi su Star Wars: The Old Republic, un action RPG che, nato con la classica formula dell’abbonamento mensile tipico dei MMORPG, ha mano a mano virato verso una formula a metà strada fra questo e il modello free to play, legando alcuni contenuti e rimozione di limitazioni alla sottoscrizione di detto abbonamento.
Infine, agli appassionati di videogiochi storici non suonerà certamente nuova la serie World Of. Infatti, Wargaming è diventata famosa, nel corso degli anni, come publisher di giochi multiplayer online basati su mezzi militari storici: World of Tanks si concentra su carri armati, World of Warplanes su aerei e World of Warships su navi. I titoli, usciti rispettivamente nel 2010, 2013 e 2015, sono caratterizzati dall’offrire un enorme numero di mezzi storici, oltre che dall’essere liberamente scaricabili e giocabili, con una valuta in game acquistabile per sbloccare contenuti aggiuntivi.