Il lockdown è solo un lontano ricordo, gli effetti della pandemia hanno smesso di fare paura. Il settore del gioco pubblico e legale ha ripreso a camminare, anzi letteralmente a correre visti gli ultimi dati. La spesa dei giocatori nel corso del 2022 ha superato la soglia dei 20 miliardi di euro e, nello stesso anno, le entrate erariali sono state maggiori di 11 miliardi. “Numeri che si pongono in sintonia con il trend pre–pandemia del 2019 – spiega Benazzi di Casino Sicuro – con una raccolta totale che ha raggiunto i 136 miliardi di euro, in crescita del 22,3% rispetto allo scorso anno”.
Sono tutti segni positivi, insomma, quelli del bilancio del gioco pubblico, che è tornato a innescare un circolo virtuoso per tutta l’economia italiana. Tanto che il suo ruolo è sempre di più anche sociale e culturale. È quanto emerge dalla presentazione del secondo rapporto di Lottomatica e Censis, presentato a giugno al Senato e con il titolo “Il gioco legale in Italia. Il valore sociale ed economico”. È il 47% degli italiani ad aver giocato ad almeno un gioco legale nel corso dell’ultimo anno, “vale a dire quasi 23 milioni di italiani – precisa Benazzi di Casino Sicuro – a conferma di come il gambling sia ormai un’attività insita nella cultura e nella quotidianità di tantissimi utenti. Un’attività che è trasversale sia dal punto di vista anagrafico che geografico: tra i giovani la percentuale di giocatori è del 65%, scendendo al 56% tra gli adulti e superando di poco il 16% tra gli anziani”. “Per quanto riguarda invece la distribuzione nei territori vediamo percentuali superiori al 35% in tutto lo stivale, con un picco del 57% nel Sud e nelle Isole”, continua l’esperta.
Un divertimento sano, diffuso, comune. Un divertimento che deve essere soprattutto sano e responsabile. È questa la grande sfida del futuro che emerge dai dati del Censis e dalle discussioni delle istituzioni, dal momento che oltre il 91% degli italiani chiede allo Stato di regolare e gestire in questo senso il comparto del gambling. Un comparto che è fondamentale nella lotta che si svolge contro l’offerta illegale, in mano alle attività criminali, e anche contro il gioco patologico. Un settore che ha bisogno di comunicazione e di informazione, dal momento che è sempre di più un fattore economico, sociale e culturale che accomuna tutta Italia.