Giovani di Confindustria, La rivoluzione del buon senso

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I giovani imprenditori di Confindustria hanno fama di andare controcorrente. Il movimento, quando è nato nei primi anni Sessanta – si piange il primo presidente Lorenzo Vallarino Gancia scomparso qualche giorno fa a 87 anni – aveva proprio questo proposito: portare aria nuova nelle stanze chiuse di una lobby che l’opinione pubblica riteneva egoista e distante dagli interessi della società.
Di tempo ne è passato, Capri festeggia la sua trentaduesima edizione e sono di scena i nipoti (quando non i pronipoti) dei pionieri del movimento che per definizione è croce e delizia dell’Associazione datoriale. Lo spirito resta lo stesso, quello non cambia. Ma è cambiata Confindustria che oggi assomiglia molto a quella agognata da Gancia: democratica, inclusiva, corresponsabile.
Si potrebbe dire che Confindustria abbia assorbito e fatti suoi i valori del gruppo giovanile. Che oggi deve quindi scegliere un nuovo campo di gioco. Perché se è vero che ha raggiunto gli obiettivi interni che si era prefisso è anche vero che la freschezza che rappresenta è un toccasana per l’organizzazione e il suo mondo di riferimento con particolare riguardo alla politica.
E alla politica si rivolge con preferenza il neo presidente Alessio Rossi, reduce dal convegno di Rapallo ma alla sua prima edizione sull’isola azzurra, che invita a riflettere sulla posizione dell’Italia sullo scacchiere internazionale. Inutile o almeno riduttivo guardarsi l’ombelico e ritenersi soddisfatti di una forma che va lentamente migliorando. Il confronto con i concorrenti ci fa riflettere.
L’Italia cresce, è vero. Ha imboccato la strada di importanti riforme che stanno incidendo sull’economia reale, quindi sui fatturati, sui margini e sull’occupazione. Ma ancora non basta per tornare a essere o diventare quei campioni che i nostri competitori dovrebbero temere più di ogni altro per le potenzialità che teniamo dentro e stentiamo a far emergere.
Allora un invito a tutti gli interlocutori: basta litigi. Dove la frammentazione è la regola, con tutto quello che comporta in termini d’indebolimento del sistema, l’impegno dei Giovani Imprenditori riuniti a Capri è far riflettere sulla necessità di stare uniti, di trovare un linguaggio e un’azione comune per il bene di tutti. Come dire, la rivoluzione del buon senso.
 
Alfonso Ruffo