Non hanno proprio nessuna “nostalgia” della lira e della dogana i giovani imprenditori di Confindustria che guardano invece ai partiti sovranisti con grande preoccupazione. L’Ungheria? da copiare solo se utilizza bene i fondi europei. E’ il presidente degli imprenditori under 40 di viale dell’Astronomia, Alessio Rossi, a ribadire la vocazione europeista dei giovani ancorchè imprenditori. “Noi giovani imprenditori apparteniamo a una generazione già europea di nascita e di cultura.E non abbiamo alcuna nostalgia di lire e dogane. Euro, voli low cost, standard condivisi per ogni merce: tutte azioni quotidiane, dentro e fuori dalle imprese, con cui ci confrontiamo ogni giorno.Viviamo immersi in un pragmatismo europeo. Siamo europei nella consuetudine, di fatto e di diritto.E non la scegliamo perché è il male minore ma perché mette a disposizione 33 miliardi per il Sud di cui 3miliardi alla banda larga e agenda digitale, 2 miliardi per l’efficienza energetica e circa 3 e mezzo per ricerca e innovazione”, elenca. Per tutto questo dunque, prosegue, “ecco perché i partiti sovranisti che spuntano come funghi, speculando sulle paure, dovrebbero preoccuparci più ogni altra cosa. Pensiamo ai tedeschi dell’AfD che crescono in una regione come la Baviera, con le migliori performance economiche e di benessere del continente, e che vogliono far diventare la repubblica tedesca una piccola patria. Ecco, se tutti diventassero piccole patrie, ci rimettiamo soprattutto noi”.