Giovani sempre più smarriti: sforzo comune per colmare il vuoto morale

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Cari sacerdoti,

Cari fedeli tutti,

Anche noi ci uniamo al coro degli angeli e alla lode della Chiesa universale, come facciamo da alcuni anni, per cantare, con la nostra fede, la bellezza e la grandezza di Maria SS.ma Assunta in Cielo, Titolare di questa nostra Chiesa Cattedrale. In particolare, questa sera , la contempliamo come “segno di consolazione e di sicura speranza” per ciascuno di noi e per ogni popolo in cammino verso la patria eterna. Assunta in cielo, Maria ci indica la via di Dio, la via del Cielo, la via della Vita; ce la mostra, svelandoci il segreto della santità: discernere la nostra missione e compierla ogni giorno fedelmente e gioiosamente. Pellegrini nella storia, l’Assunta è per noi l’immagine viva e drammatica dell’umanità in cerca di senso e assetato di Dio e di Verità. E’ l’umanità dei più miseri. Per molti, questa verità di Maria Assunta, come quella dell’Incarnazione del Figlio di Dio e quella della Chiesa, appartiene alla sfera del mito perché ritengono il cristianesimo come sorpassato. Il presupposto ideologico, che sta alla base di questa concezione, è che l’uomo deve salvare se stesso e non può aspettare da altri la propria salvezza. Il solo progresso è quello che viene dalla scienza e dalla tecnica. In questo, l’uomo dimostra di avere potenza, forza, abilità; anzi si sente anche capace di realizzare ideali forti, come la giustizia e la libertà. Eppure, come dimostra la stessa esperienza, egli non riesce a salvare se stesso, neppure sul piano storico, perché si sente in preda ad un disordine ed a una contraddizione che la scienza e la tecnica non riescono a risolvere. Così, ci si scontra ogni giorno con egoismi, passioni, violenze, sopraffazioni che non risparmiano nessuno, neanche gli innocenti. Si è diventati vittime di questo mondo che si vuole costruire con le proprie mani e ci si sente coinvolti nella spaventosa degradazione morale, ecologica, biologica che l’uomo, cosiddetto moderno, ha provocato. Si vive inquieti e talvolta anche angosciati, paurosi e spaventati , soprattutto i giovani, dinanzi ad un futuro che potrebbe anche essere tragico. Sembra quasi che si stia andando incontro alla propria distruzione: droga, Aids, degradazione dell’ambiente, fanno precipitare l’uomo verso un totale annullamento! L’uomo si è fatto presuntuoso e sta affogando nella sua presunzione! Constatiamo che tanti nostri fratelli e sorelle vivono nello smarrimento. Sfugge il senso vero della vita. Si seguono falsi modelli e idoli inconsistenti. Si fa ricorso alla violenza e alle armi, come strumenti di maturità, di superiorità, di forza. C’è un profondo vuoto morale. Si rifiutano i valori autentici, ritenuti superati e noiosi, ed è proprio questo deficit la prima, grave droga che altera e condiziona ragionamenti e comportamenti soprattutto dei giovani, dei più fragili. E si finisce preda delle droghe materiali, quelle che magari neppure si conoscono, ma che incuriosiscono e stimolano per soddisfare evasioni, emozioni, sogni, delusioni e mancanza di certezze. Tutto quasi per gioco, un gioco tragico che talvolta porta purtroppo alla morte e, con essa, prendono corpo lutto, pianto, dolori, drammi, sensi di colpa, responsabilità, contromisure, improvvisate e inappropriate, che confondono chirurgia e terapia, senza risolvere il problema vero dei controlli, della lotta allo spaccio, ormai diffuso e non limitato alle discoteche, e senza affrontare la questione prioritaria della educazione, della formazione e della informazione. Ed è quest’ultima questione il nodo centrale che interpella la coscienza e la responsabilità, anche morale, di tutti, a partire certamente da chi è preposto al governo dei vari livelli di comunità, ma nessuno può chiamarsi fuori e restare indifferente di fronte ai pericoli, alle insidie, alle debolezze, alle attese e alle speranze dei giovani, che costituiscono il patrimonio più importante e prezioso della umanità. Noi per primi, noi Chiesa, abbiamo il dovere di intensificare sforzi, iniziative e impegno, all’interno della nostra attività pastorale, che è evangelizzazione, ma anche testimonianza di carità e di amore verso i nostri fratelli più deboli. In una società bacata e disorientata; in un tempo nel quale le famiglie sono travolte da problemi di tenuta e di sopravvivenza anche materiale per cui non riescono ad assicurare un’attenta e costante formazione dei figli; in una realtà in cui la scuola è sovrastata da questioni logistiche, organizzative e didattiche che lasciano poco spazio alla formazione e alla educazione civica dei ragazzi, per noi Chiesa deve essere prioritaria l’attenzione al mondo giovanile, ospitando i nostri ragazzi negli oratori e nelle parrocchie, ascoltandoli, seguendoli, coinvolgendoli, formandoli e informandoli, impegnandoli, richiamandoli ai valori veri della vita proprio sul piano umano e del bene comune, non necessariamente sul piano confessionale che è frutto di libero discernimento. Questo impegno lo dobbiamo assumere e confermare proprio oggi, alla Vigilia dell’Assunta e ai piedi della nostra Madre tenera e misericordiosa, mentre si stanno consumando giornate di dolore e di pianto per la perdita di tante giovani vite umane. La Festa dell’Assunta è un invito a tutti gli uomini di buona volontà ad uscire dal proprio isolamento e a guardare a quel Cielo dove si trova la vita vera: è Cristo la sorgente che disseta e che ci salva nel deserto della vita. Maria, Madre di Gesù e nostra, ci insegna a donarci agli altri ed a vivere come suoi figli, a essere cioè fratelli e sorelle, a saperci accettare e ad accoglierci sempre senza ambizioni e senza egoismi, a dialogare, a condividere compiendo opere di carità e di solidarietà. Dio ha fatto grandi cose per Maria , ma le fa anche per ciascuno di noi che, come Lei, crediamo e speriamo. Egli ci soccorre in ogni momento perché si ricorda di noi e ci ama. La nostra storia, come quella di Maria, è una storia di bontà e di misericordia che Dio compie in noi. La SS.ma Vergine, nostra Regina, ci protegga e ci incoraggi nel nostro cammino e, come stella , ci guidi e ci riempia di sicurezza e di gioia.

Dio vi benedica e A’ Maronna V’accumpagna !