Giovanni Ferrari, alla mostra di Leonardo tra innovazione e qualità

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Milano, 18 lug. (Labitalia) – Ferrari Giovanni spa, azienda italiana di riferimento nel settore caseario presente sul mercato dal 1823 e leader nel segmento grattugiati, è stata selezionata dal Leadin’Lab-Leadership design and innovation lab del Politecnico di Milano tra le 13 aziende protagoniste della mostra multimediale ‘Genio e Impresa. Da Leonardo e Ludovico alle grandi storie di innovazione dei nostri giorni’, organizzata da Assolombarda in collaborazione con Regione Lombardia e il consiglio regionale della Lombardia in occasione dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo. La mostra celebra, con un inedito punto di vista, l’archetipo dell’interazione tra Leonardo da Vinci e Ludovico il Moro rintracciando l’eredità di quel sodalizio, che dà origine all’innovazione, in ‘geni’ e imprenditori contemporanei.

“E’ una mostra multimediale – dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Laura Ferrari, presidente della Ferrari Giovanni – visitabile gratuitamente fino al 15 settembre, che Assolombarda ha sviluppato in collaborazione con Regione Lombardia e il consiglio regionale della Lombardia, per commemorare il quinto centenario della scomparsa di Leonardo da Vinci. L’idea di base è celebrare il connubio tra genio creativo e coraggio di fare impresa ispirandosi alla diade Leonardo da Vinci e Ludovico il Moro.

“Tutto è nato – racconta – lo scorso settembre con una call aperta, pubblicata sui social media e sulla stampa, rivolta alle Aziende lombarde di tutti i settori che avevano delle storie da raccontare. In totale si sono candidate 130 coppie, tra queste il Leadin’Lab – Leadership design and innovation lab del Politecnico di Milano ne ha selezionate 30 che sono entrate a far parte della mostra: 17 casi illustrati solo brevemente e 13 storie in modo approfondito, intervistando direttamente i due protagonisti o chi era stato in stretto contatto con loro. Ferrari Giovanni spa è tra le 13, l’unica azienda selezionata per l’innovazione nell’ambito alimentare”.

Ma chi sono i protagonisti? “Luciano Piergiovanni – continua – docente del dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche dell’università degli studi di Milano (Distam), e mio padre Giovanni Ferrari, presidente dell’omonima azienda. Insieme, negli anni ’80, hanno messo a punto una tecnologia pionieristica in Italia nell’industria alimentare che ha dato inizio alla sperimentazione dell’applicazione della tecnologia dell’atmosfera protettiva al confezionamento dei formaggi, ed in particolare, dei grattugiati freschi”.

Questa tecnologia “consente la conservazione ottimale delle caratteristiche sensoriali, impedendo il naturale processo di deterioramento dovuto al contatto con l’ambiente e garantendo, mediante l’uso dell’atmosfera protettiva, un prolungamento della conservabilità”.

“Un processo – sottolinea Laura Ferrari – che ha fatto fare un salto di qualità al prodotto finale che le precedenti tecnologie (disidratazione e il sottovuoto) non garantivano. E’ ancora vivo nella mia memoria il ricordo della sala gremita del convegno del 1987 organizzato dal giovane professore a cui parteciparono i principali attori dell’industria alimentare, della distribuzione e delle istituzioni. Proprio da lì partì lo stimolo per modernizzare la legislazione tradizionalista e protezionistica che limitava l’innovazione. Anche noi sorelle, ancora studenti, eravamo tra il pubblico”.

“Il made in Italy – fa notare – è fondamentale nella nostra produzione attuale. Come dimostrano i risultati 2018, le nostre esportazioni sono cresciute in totale del 6% e nei prodotti a più alto valore, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, del 13%, tanto da averci reso leader nell’esportazione dei formaggi duri italiani all’interno del mercato tedesco”.

“Abbiamo anche rafforzato – aggiunge – il posizionamento nei segmenti dop ad alto valore quali il parmigiano reggiano prodotto di montagna, grazie all’acquisizione del caseificio di Valsporzana, che si aggiunge a quello di Bedonia, già di proprietà dell’azienda, entrambi nell’Alta Valtaro, ed il Grana Padano Riserva che rappresenta il 25% delle vendite di Grana Padano”.

“Da pochissimo, inoltre, abbiamo intavolato accordi – ricorda – per l’esportazione dei nostri prodotti in Cina. Tutto risultati che siamo stati in grado di raggiungere grazie alla qualità delle nostre produzioni e alla ricerca che il mondo ha del made in Italy ritenuto un vero e proprio sinonimo di qualità, soprattutto in ambito delle eccellenze alimentari”.