Giudici onorari in agitazione: da domani 5 giorni di astensione

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Partono domani cinque giorni di astensione dal lavoro dei giudici onorari. L’astensione riguarda i circa 4000 giudici italiani di cui circa il 15% opera nei tribunali della Campania. L’agitazione e’ stata proclamata per protestare contro “la riforma della magistratura onoraria recentemente prevista dal ministro della giustizia Orlando, che vuole eliminare la figura del magistrato onorario e far svolgere la nostra attivita’ agli stagisti”, spiega Nunzia Paudice, consigliere campana dell’associazione nazionale magistrati onorari. I magistrati onorari gia’ lamentano una “condizione negativa posta dalla distinzione con i giudici di pace che vengono pagati in maniera diversa, mentre a noi, che abbiamo competenze superiori, viene riconosciuta solo una diaria giornaliera di 98 euro, senza alcun tipo di garanzia di previdenza sociale”. La categoria riferisce di aver incontrato il ministro una prima volta il 15 maggio e una seconda volta il 29, giorno in cui i magistrati onorari hanno ribadito le ragioni della loro protesta, sottolineando anche che “l’impiego quotidiano ed esclusivo dei giudici ordinari (got) e dei vice-procuratori onorari, nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, permetterebbe sicuramente il rapido azzeramento dell’arretrato giudiziario civile e penale: lavorando a pieno ritmo, i got possono conseguire tale obiettivo nell’arco di 5 anni; il loro impiego costante permetterebbe il recupero di enormi risorse finanziarie consentendo l’introito di 1 miliardo di euro all’erario, tramite l’abbattimento, appunto, dell’arretrato civile e il conseguente recupero delle imposte di registro dovute per il deposito delle sentenze. Il ministero della Giustizia, dal canto suo, riferiscono i magistrati onorari, ha spiegato che qualsiasi intervento legislativo non puo’ assolutamente prescindere dai seguenti punti: temporaneita’ della funzione, riduzione dell’eta’ massima, tenuto conto del disegno politico del presidente del consiglio, Renzi, finalizzato ad uno svecchiamento della pubblica amministrazione e della stessa necessita’ di riduzione dell’eta’ pensionabile anche per i cosiddetti magistrati professionali, che si prefigura essere non superiore a 70 anni; incompatibilita’ assoluta, sia per coloro che sono attualmente in servizio, sia per i futuri magistrati onorari. “Al termine dell’incontro del 29 – spiega Nunzia Paudice – c’e’ stata qualche prima apertura da parte del ministro Orlando che ha annunciato un prossimo incontro per il quale pero’ non e’ stata ancora fissata una data”.