Goldman Sachs: Eur/Usd, parità entro l’anno

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Le previsioni degli analisti di Goldman Sachs vedono un indebolimento dell’euro contro il dollaro a 1,02 a 3 mesi, il raggiungimento della parità a 6 mesi e la discesa sotto la parità, a 0,95, nell’arco dei prossimi dodici mesi. Posta in uno stato di quiescenza, si spera, la questione greca, è questa, secondo gli analisti, la logica conseguenza di un mercato che torni nuovamente ad essere mosso dalle dinamiche del differenziale dei tassi di interesse e, dunque, dai fondamentali delle singole economie e non da altri aspetti. E tornando a logiche di politica monetaria ne consegue evidentemente un rafforzamento del dollaro Usa e della sterlina, le valute delle due Banche centrali più vicine al rialzo. Ad ogni modo, con o senza questione greca, il destino della valuta unica contro il biglietto verde è segnato, ritengono gli analisti di Goldman Sachs. “Il rialzo dell’inflazione europea a maggio – si legge nel Global Forex Analyst Report – ha creato la percezione che i prezzi al consumo stessero rimbalzando e ciò ha contribuito alla discesa delle obbligazioni europee. Tuttavia noi continuiamo a pensare che l’inflazione in Eurozona sia destinata a rimanere debole mentre, tra i paesi del G10, sono proprio gli Stati Uniti a registrare le pressioni più forti sui prezzi al consumo”.

Borse asiatiche

Mercati asiatici a due velocità. Tokyo e Sydney in deciso rialzo, in scia ai guadagni di Wall Street e al piano per il salvataggio della Grecia (che ha anche sostenuto l’euro), mentre il petrolio scivola sull’imminente accordo sul nucleare dell’Iran che riaprirebbe il mercato globale per l’ingente produzione di greggio di Teheran. La Cina corregge di nuovo con altre 250 quotate che sono tornate a scambiare dopo le 350 di lunedì (settimana scorsa circa la metà delle 2.800 società di Shanghai e Shenzhen aveva interrotto le contrattazioni per sottrarsi al pesante sell-off). Tra queste, però, ci sono anche dei rally: è il caso di Zte, che è arrivata a guadagnare fino al 19% sulla presentazione del nuovo piano strategico. Sydney sin da subito h a aperto in deciso rialzo, al traino soprattutto dei titoli minerari: Bhp Billiton e Rio Tinto hanno guadagnato circa il 3% mentre ancora meglio (oltre il 4% il progresso intraday) ha fatto Fortescue Metals. Bene anche i titoli finanziari con Macquarie e Westpac (quest’ultima ha finalizzato la cessione delle attività nelle isole del Pacifico) in progresso di circa il 2% nella seduta. L’S&P/ASX 200 ha chiuso con un guadagno dell’1,90% a fine giornata. Lieve flessione invece per il listino di Seoul (con il Kospi 100, l’indice delle blue chip, che ha perso lo 0,66%). Deciso rialzo per Tokyo, con il Nikkei 225 che ha guadagnato l’1,47% con diversi titoli industriali che hanno segnato progressi tra il 4% e il 5% nella seduta. In controtendenza invece Sony, che ha perso l’1,18% (tra i titoli dell’elettronica in flessione anche Sharp e Nintendo, dopo la scomparsa lunedì di Satoru Iwata, artefice del fenomeno Wi i). Tornando alla Cina, la seduta è stata decisamente in altalena, ma ha virato ampiamente in territorio negativo verso la chiusura, trascinando anche Hong Kong, con l’Hang Seng in flessione di circa lo 0,70% (per l’indice, come pure per Shanghai e Shenzhen, le perdite erano però state superiori nel corso della giornata). I guadagni dei giorni scorsi, spinti dagli interventi di Pechino non convincono gli investitori. “Non c’è dubbio che sia un rimbalzo del tutto artificiale”, ha spiegato al Wall Street Journal Alicia Garcia Herrero, capo economista di Natixis per l’Asia-Pacific. I broker hanno acquistato titoli per giorni per sostenere il mercato. “Sappiamo che non è la domanda a guidare il mercato. E arriverà il momento in cui tali interventi si fermeranno e la domanda è che cosa succederà quando vedremo le concrete pressioni del mercato”, ha concluso.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in deciso rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,22%, l’S&P 500 l’1,11% e il Nasdaq Composite l’1,48%. I mercati a stelle e strisce hanno beneficiato dell’accordo sulla Grecia e di alcune operazione di M&A. Nuovi massimi per Netflix (+3,97%), Facebook (+2,44%) e Amazon (+2,72%). Apple (+1,93%). Société générale ha migliorato la raccomandazione sul titolo del produttore di iPhone a buy da hold. Remy International +42,43%. Il fornitore di componenti per auto BorgWarner ha lanciato una offerta pubblica di acquisto sul produttore di motori ibridi ed elettrici per circa 1,2 miliardi di dollari, debito compreso. Groupon +5,37%. Macquarie ha alzato il rating sul titolo del sito di sconti e promozioni a outperform da neutral. Jarden +4,72%. Il gruppo di prodotti di largo consumo ha annunciato l’acquisto di Waddington Group, azienda specializzata nella produzione di casalinghi usa-e-getta, per circa 1,35 miliardi di dollari. Ascena Retail Group -12,77%. Il retailer d’abbigliamento ha rivisto al ribasso le stime di utile per l’intero esercizio. MarkWest Energy +13,91%. MPLX ha raggiunto un accordo per l’acquisto del gruppo energetico per 15,63 miliardi di dollari. Seagate Technology +0,72% nonostante la revisione dell’outlook. Il produttore di dischi fissi ha rivisto al ribasso le stime per il quarto trimestre. Black Hills -2,43%. Il gruppo energetico ha annunciato l’acquisto del distributore di gas SourceGas per 1,9 miliardi di dollari.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta all’insegna della debolezza. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,15%. Sulla parità l’Ibex35 di Madrid. Dopo l’euforia di ieri gli investitori preferiscono rimanere cauti in vista dei prossimi sviluppi in Grecia con il parlamento chiamato ad approvare alcune importanti riforme prima di iniziare a negoziare per il terzo programma di aiuti. L’euro nel frattempo si è portato sotto la soglia di 1,1 dollari a 1,097$. In Germania l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha reso noto il dato definitivo relativo all’inflazione di giugno. L’indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1% su base mensile facendo registrare un incremento dello 0,3% su base annuale, in linea con la lettura preliminare. L’indice armonizzato ha mostrato un calo dello 0,2% su base mensile e un incremento dello 0,1% su base annua. Più tardi (alle 11 ora italiana) sarà diffuso il dato sulla produzione industriale a maggio nella zona euro e l’indice Zew tedesco di luglio. Tra i singoli titoli Korian +0,6%. Il fondo canadese Investissements PSP ha acquistato il 14% del capitale del gruppo delle case di riposo da Batipart, Covea e ACM Vie. Evonik -1,7%. CVC Capital Partners ha ceduto circa 12 milioni di azioni (pari al 2,6% del capitale) del gruppo chimico.

Italia

Il Ftse Mib segna -0,61%, il Ftse Italia All-Share -0,60%, il Ftse Italia Mid Cap -0,61%, il Ftse Italia Star -0,30%. Mercati obbligazionari ancora positivi. Il rendimento del BTP decennale scende di 4 bp dalla chiusura di ieri al 2,12%, mentre quello del Bund cede 5 bp allo 0,83%. Lo spread si attesta a 129 bp. Avvio di seduta molto difficile per i titoli del comparto risparmio gestito dopo un “richiamo di attenzione” emesso dalla Consob nei confronti degli intermediari che collocano in Italia fondi con domicilio all’estero: una eventuale revisione del meccanismo di calcolo delle commissioni potrebbe penalizzare le società di risparmio gestito italiane. Azimut Holding perde il 5,62% (asta di volatilità), Mediolanum il 3%, Banca Generali il 3%. Da poco è stato annunciato il raggiungimento di un accordo sul nucleare iraniano: lo riportano le agenzie citando alcuni diplomatici del paese asiatico. Vendite sul greggio, che scende a ridosso dei minimi degli ultimi tre mesi. L’indice EURO STOXX Oil & Gas cede lo 0,7%. A Milano Eni segna -1%, Saipem -1,2%, Tenaris -0,7%. Bene Saras (+1,7%), attiva nella raffinazione. Sulla notizia dell’accordo in extremis per scongiurare la Grexit ieri Piazza Affari che ha aperto l’ottava in buon rialzo. In chiusura l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1% a 23.167 punti. L’effetto Grecia ha trainato i titoli del settore finanziario. Tra i migliori performer di giornata spicca Bpm (+2,84%); rialzi consistenti anche per le big Intesa Sanpaolo (+1,97%) e Unicredit (+1,55%); fuori dal coro dei rialzi invece Mps (-1,1%). Sul parterre di Piazza Affari si è distinta anche Salvatore Ferragamo (+4,34% a 26,47 euro). A favorire dell’azione della maison fiorentina è la doppia promozione incassata da Credit Suisse. Gli analisti della banca d’affari svizzera hanno assegnato a Ferragamo una raccomandazione “outperform (farà meglio del mercato) dal precedente “neutral”, e hanno alzato il prezzo obiettivo da 26 a 28 euro. Secondo gli esperti di Credit Suisse è “un buon punto di ingresso dopo la recente correzione”. Infine Enel (+1,18%) che ha visto BlackRock attestare la propria partecipazione nel capitale sociale al 5,008%. La quota è detenuta in indiretta gestione non discrezionale del risparmio.


I dati macro attesi oggi

Martedì 14 luglio 2015

08:00 GER Inflazione (finale) giu;

09:00 EUR Riunione ordinaria Ecofin;

09:00 SPA Inflazione (finale) giu;

10:00 ITA Inflazione (finale) giu;

10:30 GB Inflazione giu;

10:30 GB Indice prezzi alla produzione giu;

11:00 EUR Produzione industriale mag;

11:00 GER Indice ZEW (fiducia investitori istituzionali) lug;

14:30 USA Indice prezzi importazioni giu;

14:30 USA Vendite al dettaglio giu;

16:00 USA Scorte delle imprese mag.