Governo: smagliature e ministri straparlanti

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in foto Gilberto Pichetto Fratin

Riproponiamo l’articolo di Ermanno Corsi apparso sul Roma di martedì 7 dicembre all’interno della rubrica Spigolature

di Ermanno Corsi

La fiducia del Parlamento, del resto preannunciata, autorizza Giorgia Meloni a guardare avanti col fermo proposito, e non la semplice intenzione, di durare per tutti i 5 anni della legislatura: ”Il bilancio  -afferma- nonostante i tempi duri e  inquietanti non solo per il nostro Paese, contiene molte risposte credibili per le esigenze più pressanti e le emergenze che più inquietano”).Occhi attenti alla realtà e sguardo lungo, quindi. Pur tuttavia, non manca chi cerca di disilludere la premier. Matteo Renzi non ha esitato a dire che, entro un anno, farà lui cadere il Governo anzi tempo. Renzi il rottamatore, celebre anche per la “rassicurante” frase “stai sereno” detta a Enrico Letta premier il quale, dopo poco, dovette lasciare Palazzo Chigi. Renzi e la sua negativa profezia mentre poi Carlo Calenda, suo cofondatore del Terzo Polo, parla con Giorgia Meloni promettendo attenzione per tante cose che si potranno fare (a cominciare dall’impegno a sostenere l’Ucraina fino a quando l’aggressore Putin non avrà smesso di aggredire).

MINISTRO MANETTARO. La tragica frana di Ischia, l’isola verde amata nel mondo, ha sconvolto tutti. Ammirevoli pompieri, forze dell’ordine e cittadini nella gara a chi si prodigava di più per recupere le vittime, approntare cure ai feriti, solidarizzare coi familiari, organizzare soccorsi agli sfollati. Il dolore ha unito. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin invece di attribuire la responsabilità a coloro (individuandoli uno per uno) che potevano evitare l’immane evento (amministratori di ogni livello, tecnici degli enti e uffici pubblici, funzionari dello Stato), inveisce contro i Sindaci: ”Andrebbero arrestati, qualcuno (ma chi?),li metta dentro…”.Irritato interviene il vice premier Salvini che lo sconfessa: ”Qualcuno vorrebbe arrestare i Sindaci. Vanno invece difesi e liberati dalla soffocante burocrazia. Sulle loro spalle viaggia il maggior peso dello sviluppo”. Anche Nello Musumeci (Protezione civile), definisce inopportuno il verbo “manettare”. 

MIGRANTI. Siamo a inizio novembre. Le navi umanitarie delle Organizzazioni non governative chiedono di sbarcare nei nostri porti, i disperati dei barconi in avaria, raccolti nel Mediterraneo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è selettivo a modo suo: ”Una parte può sbarcare, il resto del carico deve tornare a bordo”. Su questa espressione “resto del carico”, che fa pensare a cose inanimate, al governatore della Campania Vincenzo De Luca viene da notare e rispondere che “L’Italia è il più grande chiacchierificio del mondo…”.

SCUOLA. Non meglio va al ministro Giuseppe Valditara (Istruzione e Merito) il quale rileva che, tra i giovani da 18 a 29 anni,364 mila percepiscono il reddito di cittadinanza e ben 11.290 posseggono solo la licenza elementare oppure nessun titolo. Come si fa a parlare di “merito” quando il mancato rispetto dell’obbligo scolastico sta diventando una “illegalità tollerata”? Non si conta che, con il calo demografico, meno alunni e scuole, i Comuni meridionali saranno fortemente penalizzati. Si prospetta (Calabria, Basilicata), che una sola Scuola avrà piccole sedi diffuse in diversi Comuni. In queste condizioni, si fa notare al ministro che la parola “merito” risulterà un puro “artificio retorico”. Ancora peggio, per il ministro, quando sostiene che “i lavori socialmente utili siano, per chi fa il bullo a scuola, una soluzione più adeguata della sospensione”. Che significa: scuola addio per sempre? Richiesto di precisazione, il ministro è silente. 

LA PAROLA A ROBERTO NAPOLETANO. Il già direttore del “Sole-24ore” e, dal 2019, a capo del “Quotidiano del Sud”, nel suo recente libro “Riscatti e ricatti” racconta, in maniera convincente, il miracolo nascosto di Draghi, gli intrighi contro l’Italia e la scommessa di Giorgia Meloni. Nel suo pensiero il Mezzogiorno può essere un motore di cui tutta l’Italia ha bisogno. E’ possibile peraltro affrontare in modo nuovo la questione meridionale abbandonando lo sterile rivendicazionismo e superando gli ostacoli finanziari, culturali e istituzionali che tuttora frenano ogni tipo di sviluppo. Gaetano Manfredi viene indicato come un Sindaco in grado di comprendere e avviare una nuova fase “senza nascondersi dietro le solite lamentazioni”.