Grecia nel limbo, ma la Merkel rassicura Tsipras

86

A cura di Antonio Arricale Bisogna fare di tutto per evitare un default”. La cancelliera Angela Merkel rassicura il premier greco Alexis Tsipras. Da qui però a dire che è stata finalmente A cura di Antonio Arricale Bisogna fare di tutto per evitare un default”. La cancelliera Angela Merkel rassicura il premier greco Alexis Tsipras. Da qui però a dire che è stata finalmente detta la parola definitiva, a proposito della questione Grecia e del suo debito, ne corre. Il primo ministro ellenico continua a chiedere, infatti, più flessibilità e più tempo, attraverso un accordo ponte entro fine aprile che consenta di sbloccare almeno una parte di aiuti in cambio di una parte di riforme. Una possibilità che già era sul tavolo, ma finora impraticabile perché secondo i tecnici europei le riforme proposte da Atene lasciano aperti troppi interrogativi, soprattutto su coperture o misure compensative. L’orientamento emerge, peraltro, chiaramente dalle parole del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che sottolinea: ok agli aiuti in tranche in cambio di una “parziale” attuazione delle riforme, ma solo dopo “un accordo sull’intero piano“. I greci sono ottimisti: fonti del Governo parlano di “progressi significativi“, considerano un accordo possibile e precisano che con i creditori non si è mai parlato di un’ipotesi default, o di un piano ‘B’, né di dilazione dei rimborsi al Fmi, o uscita dall’euro. Ad ogni modo, il Governo ellenico si aspetta segnali positivi anche dall’Eurogruppo di domani a Riga. Aspettative, però, che vengono raffreddate dai negoziatori delle istituzioni: “Non ci aspettiamo una svolta” all’Eurogruppo di oggi poiché i progressi nei negoziati a livello tecnico “sono ancora insufficienti“, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis a Berlino, sottolineando che “non è stata fissata una scadenza” ma con tutta probabilità il negoziato proseguirà oltre la fine di aprile anche se la Grecia ha tutto l’interesse ad accelerare, vista l’emergenza di liquidità. “Servono molti più sforzi da parte greca“, ha aggiunto Dombrovskis, sostenuto anche dal commissario agli affari economici Pierre Moscovici che ha invitato Atene a “mostrare spina dorsale nello sforzo sulle riforme“. Insomma a Riga, oggi, alla Grecia si torna a chiedere uno sforzo maggiore sui nodi ancora aperti: riforma delle pensioni, del mercato del lavoro e Iva. Anche se i ministri non entreranno nel dettaglio, per cui rinvieranno di nuovo il dossier ai tecnici del Bruxelles Group. E saremo di nuovo punto a capo. Secondo alcuni osservatori il negoziato è destinato a proseguire, magari fino al giorno in cui Atene finirà i soldi in cassa. Come dire, resta l’incertezza. O meglio, la situazione della Grecia resta nel limbo. E, anzi, “Grimbo” è appunto il nuovo termine coniato dagli economisti di Citigroup Ebrahim Rahbari e Willem Buiter, dopo le espressioni “Grexit” (termine che indica il percorso per uscire dall’euro) e “Graccident” (vale a dire, il rischio che si verifichi un “grande incidente” che farebbe uscire di scena Atene dall’Eurozona) per indicare l’attuale situazione di stallo. Borse asiatiche Borse asiatiche deboli in chiusura di settimana. Il Nikkei ha ceduto lo 0,83% attestandosi poco sopra quota 20000, appesantito dalle prese di beneficio al termine di una settimana vissuta da protagonista, che lo ha visto salire oltre quota 20000 a distanza di 15 anni dall’ultima volta. Leggera flessione per la borsa di Hong Kong che si muove nei dintorni della parità mentre Shanghai arretra dello 0,24% e Seoul ha fatto registrare un calo dello 0,63%. Sul fronte macroeconomico da segnalare questa mattina che il ministero giapponese di Economia, Commercio e Industria ha reso noto che l’indice delle attività industriali in febbraio è cresciuto su base mensile dello 0,1% contro la flessione dell’1,0% attesa dagli economisti, dopo il progresso dello 0,5% di gennaio (rivisto dalla lettura preliminare dell’1,9%) e il calo dello 0,1% registrato sia in novembre che in dicembre. Su base annuale l&rsq uo;indice segna un arretramento dell’1,2% dopo l’1,7% di flessione di gennaio (-0,8% di dicembre). Si tratta dell’undicesimo mese consecutivo di declino. Secondo quanto comunicato dalla Bank of Japan, in marzo l’indice dei prezzi nei servizi alle imprese segna un progresso annualizzato del 3,2% a 103,0 punti contro il 3,3% di febbraio (3,5% in gennaio) e delle previsioni degli economisti. Su base mensile l’indice segna un incremento dello 0,5% in marzo dopo lo 0,1% di febbraio (in gennaio era calato dello 0,4%). Graficamente i presupposti per il calo del Nikkei si erano manifestati già ieri quando l’indice aveva iniziato a cedere terreno dopo aver toccato i massimi poco dopo l’avvio delle contrattazioni. La flessione è comunque da considerarsi fisiologica dopo il recente rialzo. Discese fino a 19900 resterebbero infatti compatibili con l’orientamento positivo dei corsi e potrebbero preludere alla realizzazione di un ulteriore segmento di crescita che li conduca sui record di inizio del nuovo millennio in area 20800. Sarebbe invece necessaria la violazione di area 19650 per indebolire l’attuale scenario rialzista, rendendo probabile un nuovo test in area 19400, preludio a quello della linea di tendenza che sale dai bottom di ottobre, praticamente coincidente con la media a 50 sedute a 19100 circa, riferimenti strategici in ottica temporale più ampia. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,11%, l’S&P 500 lo 0,24% e il Nasdaq Composite lo 0,41%. Il listino tecnologico ha superato in chiusura il record di marzo 2000. Anche sul fronte societario sono arrivate notizie contrastanti mentre i dati macroeconomici pubblicati in giornata hanno deluso le aspettative. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 17 aprile si sono attestate a 295 mila unità, superiori sia alle attese degli analisti pari a 290 mila che al dato rilevato la settimana precedente (294 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,325 milioni, superiore ai 2,300 milioni attesi. Le vendite di nuove abitazioni so no scese a marzo dell’11,4% rispetto al mese precedente, attestandosi a 481 mila unità (consensus 513 mila), rispetto alle 543 mila unità della rilevazione precedente. Tra i singoli titoli Facebook -2,62%. Il social network ha annunciato un giro d’affari nel primo trimestre inferiore alle attese. Sopra le stime invece l’utile per azione adjusted a 42 centesimi contro i 41 cent indicati dal consensus. eBay +3,77%. L’utile per azione adjusted del gruppo e-commerce nel primo trimestre ha battuto le attese a 77 centesimi contro i 70 cent indicati dal consensus. I ricavi sono aumentati del 4% a 4,45 miliardi di dollari. AT&T +4,17%. Il colosso telefonico ha chiuso il primo trimestre con un utile per azione adjuste di 0,71 dollari, 1 centesimo in più rispetto alle attese. Caterpillar -0,09%. Il produttore di macchine movimento terra ha migliorato l’outlook per l’esercizio in corso. L’utile per azione è ora atteso nel range 4,70-5,00 dollari contro 4,60-4,75 dollari della precedente guidance. Texas Instruments -6,83%. Il produttore di semiconduttori ha fornito un outlook deludente. Per il secondo trimestre la società si attende un utile per azione compreso tra 0,60 e 0,70 dollari su ricavi per 3,12-3,38 miliardi. Il consensus indica un Eps di 0,73 dollari su ricavi per 3,44 miliardi. Procter & Gamble -1,79%. Il gruppo dei beni di consumo ha chiuso il terzo trimestre con ricavi e utili in calo. Il giro d’affari è stato anche inferiore alle attese. General Motors -3,3%. L’utile per azione adjusted della casa automobilistica nel primo trimestre si è attestato a 0,86 dollari, ben 11 centesimi in meno rispetto alle attese. Dunkin’ Brands +7,94%. La catena di ristoranti ha alzato le stime 2015. I ricavi sono ora attesi in crescita tra il 6% e l’8% contro il +5-7% della precedente guidance. Aumentata anche la previsione sull’utile per azione adjusted a 1,87-1,91 dollari da 1,83-1,87 dollari. 3M -2,91%. La multinazionale attiva nei settori industriale, sanitario e dei beni di consumo ha pubblicato una trimestrale deludente e ha tagliato le stime di utile per l’intero esercizio. Europa Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,5%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,4% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,5%. Acquisti in particolare sul settore auto. Bene anche il comparto legato alle risorse di base. Italia Il Ftse Mib segna +0,67%, il Ftse Italia All-Share +0,70%, il Ftse Italia Mid Cap +0,84%, il Ftse Italia Star +0,27%. Mercati azionari europei sopra la parità in avvio in attesa dell’esito dell’odierno incontro dell’Eurogruppo a Riga sulla Grecia: nelle ultime ore caute aperture da parte di Merkel e Varoufakis. Il DAX segna -0,1%, il CAC 40 +0,3%, il FTSE 100 +0,4% e l’Ibex 35 +0,6%. Buona partenza per i bancari con BP Milano (+2%), Intesa Sanpaolo (+1,6%) e Unicredit (+1,5%) dopo l’accordo, preliminare non vincolante e in esclusiva, con Santander e società affiliate di Warburg Pincus e General Atlantic (insieme “le società di Private Equity”) per integrare Pioneer Investments e Santander Asset Management (&l dquo;SAM”). L’accordo preliminare prevede la costituzione di una holding company che si chiamerà Pioneer Investments e che avrà il controllo delle attività USA di Pioneer e delle attività integrate di Pioneer e SAM fuori dagli Stati Uniti. UniCredit e le società di Private Equity deterranno ciascuna il 50% della holding company che, a sua volta, deterrà il 100% delle attività di Pioneer negli USA e il 66,7% della società risultante dall’integrazione delle attività non US di Pioneer e SAM, mentre Santander controllerà direttamente il restante 33,3%. Acquisti anche sul risparmio gestito con Azimut Holding (+0,7%) e Mediolanum (+1,4% a 7,55 euro), capace di sfruttare le ex resistenze a 7,30/7,35 euro per rilanciarsi verso il primo target a 7,7850. Finmeccanica (+1,4%) recupera terreno dopo il -3% di ieri. La società ha sottolineato in un comunicato che, in relaz ione ai provvedimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza di Varese presso gli uffici della società AgustaWestland, “si tratta di fatti riconducibili a gestioni precedenti e lontane nel tempo (tra il 2009 e il 2011). La società, ritenendosi potenzialmente persona offesa, si mette a completa disposizione della magistratura inquirente affinché si giunga rapidamente all’accertamento dei fatti”. Buon inizio di seduta per Moncler (+0,9%) all’indomani dell’assemblea che ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,12 euro per azione per complessivi 30 milioni di euro. Remo Ruffini, presidente e a.d. di Moncler, ha dichiarato di essere soddisfatto dell’andamento registrato dal fatturato nel primo trimestre, anche se l’incidenza media del T1 sull’intero esercizio è solo del 20%. Acquisti su Saras (+2,7% a 1,74 euro): Kepler Cheuvreux alza il target da 1,80 a 2,10 euro.


I dati macro attesi oggi Venerdì 24 aprile 2015 EUR Riunione Eurogruppo; 06:30 GIA Indice di attività composito feb; 10:00 GER Indice IFO (fiducia imprese) apr; 14:30 USA Ordinativi beni durevoli mar.