Guerra, prezzi del grano mai così alti da 13 anni. Coldiretti: Aumenti del 20% a Carnevale

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(foto da Pixabay)

Le quotazioni del grano si sono attestate sul valore di 8,59 dollari per bushel, dopo aver raggiunto il massimo da oltre 13 anni, alla chiusura settimanale del mercato future di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole. Prezzi elevati si segnalano anche per tutte le componenti base dei dolci, dal burro allo zucchero e soprattutto per i costi energetici di cottura. Un problema per un Paese come l’Italia, spiega la Coldiretti, è costretta ad importare il 64% del grano ma anche zucchero e grassi. La crisi derivata dalla guerra in Ucraina arriva direttamente sulle tavole del Carnevale con aumenti fino al 20% dei prezzi di frappe e bugie in forni e pasticcerie per effetto dei rincari record delle materie prime e dell’energia. “Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si dedica alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche – sottolinea la Coldiretti – per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. Partendo da ricette regionali che utilizzano ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di dieci euro al chilo con la scelta della migliore qualità e compresi i consumi energetici per la cottura. Zuccherini in Toscana, cicerchiata in Abruzzo, aciuleddi in Sardegna, crema fritta in Veneto, lasagnette in Emilia Romagna, bugie in Liguria, taralli in Basilicata, sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e cacamariti nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoli in Trentino, torettli in Lombardia o scroccafusi nelle Marche sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcune delle specialita’ gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani riscoprono nei giorni di carnevale. Il Carnevale – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia”.