Hillary alla Casa Bianca c’era già stata

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Gli americani non amano le dinastie. Fecero un’eccezione con George Bush e se ne pentirono amaramente. Sembrano bambinoni ignoranti ma difendono la libertà a modo loro. Primo non mentire. Preferiscono un fanfarone a un bugiardo. Quindi, avevo capito sùbito che Trump avrebbe vinto. Erano ancora in corso le primarie. Presentavo il mio libro “O la borsa o la vita” il 27 maggio scorso al Rotary di Trapani. Avendo previsto l’elezione di Obama, mi chiesero chi sarebbe stato il prossimo presidente. La Clinton avrebbe avuto un’occasione solo sfidando Bush nel 2004. Lei aveva 56 anni. Ma non ne ebbe il coraggio. Poi cominciarono le sconfitte, gli errori, gli scheletri nell’armadio e le bugie. Mentì persino sulla polmonite, seppure ammalarsi non fosse una colpa. In USA non lo sopportano. Non poté nemmeno accusare il rivale di sessismo perché il marito…..

A distruggere sono capaci tutti, costruire è più difficile

Non festeggi il suo successo distruggendo l’intera eredità del suo predecessore. Salvi almeno la riforma sanitaria, che le lobby delle assicurazioni osteggiano. Non sarebbe uno smacco a Obama, ma ai milioni di elettori che non hanno di che pagarsi farmaci e cure mediche. Confermi gli accordi con cubani e iraniani, ne va della pace. Mantenga i livelli occupazionali che ha ereditato e soprattutto la possibilità per la povera gente di essere assistita. Solo così dimostrerà di essere il presidente di tutti. Di uomini e donne, di bianchi e neri, nativi e immigrati, ricchi e poveri. Che l’America nei prossimi anni non sia divisa tra repubblicani e democratici! Perché anche chi non la pensa come lei l’ha votata fiducioso che ci sarà davvero il cambiamento. Non li deluda. Se no, sarà come gli altri. Anzi, peggio.

Quando la Corona è di spine

Qualcuno dovrebbe sculacciare quel ragazzaccio, anziché difenderlo. Basta col buonismo e il pietismo. Se no, tra dieci anni staremo ancora qui, ad accusare la magistratura di avergli inflitto una pena esagerata. Dimenticando che gli ha pure concesso la possibilità di tornare in libertà, con l’affidamento ai servizi sociali. Lui, discolo, non lo ha meritato. Non ha ucciso nessuno – è vero – però, disturba continuamente cittadini e istituzioni. Certo, l’esempio che riceve dalla società corrotta non è dei migliori. Ma non è una giustificazione. Lui trasgredisce per abitudine o forse per attirare l’attenzione. Si lamenta che dietro le sbarre non può vivere. Perché allora tradisce chi garantisce per lui? Secondo Don Mazzi, il rimedio non è la prigione. Ma neppure le coccole.

Un provinciale a Bruxelles

Non conosce il mondo, lamenta Junker. Ci farà perdere almeno due anni di tempo. Come dire: Ma chi avete eletto, bifolchi?! Non era meglio scegliere un altro? Con tutti i problemi che ha l’Europa, ci mancava solo la diplomazia complessata di provincia che si inimicasse subito il presidente degli Stati Uniti. Perché affidare incautamente a un mediocre le sorti del continente in crisi? Poi ci stupiamo di regredire, mentre populisti ed euroscettici aumentano. È il leader di una grande democrazia – Italia, Francia, Germania, Spagna – a dover guidare l’UE non il politico di un minuscolo granducato. Mediare e trovare un’intesa sarebbe il suo compito. Invece, pover’uomo, aggredendo il colosso USA si sente alla sua stregua. Forse è più opportuno cambiare lui che Trump.

Pensiamo anche agli amici che delinquono

Essendo le carceri congestionate, non si può arrestare più nessuno. Neppure i poveracci? Sì, quelli, sì. Infatti, per fare un po’ di spazio e metterli dentro, faremo uscire i colletti bianchi. Per tutti i reati che vengono perpetrati senza ricorrere all’uso delle armi o della violenza sono previsti arresti domiciliari. Ormai non c’è più pudore nel presentare disegni di legge di utilità sociale. Il provvedimento riguarda furto, corruzione, truffe, peculato e reati economici. Perché non lo stupro se compiuto con buone maniere? Certo, sarebbe meglio costruire nuove carceri. Ma dove prendere i soldi? I colpevoli non possono risarcire. Debbono arredare più confortevolmente le proprie residenze.

Vincono le grandi, ma la sfida è impari

Che si gioca a fare? Però, la tifoseria si eccita ugualmente. Hanno vinto cinque scudetti di fila. Sta arrivando il sesto. E poi certamente il successivo. Vinceranno all’infinito. Che gusto c’è, sapendo che è sempre la più forte? Un po’ di decenza nel gioire. Hanno piegato solo il Chievo. Il Calcio è il solo sport senza handicap. Molti esultano perché importante è vincere, comunque. Come pure fare soldi. Ora vengono dalla Cina a inquinare il mercato. Noi esultiamo scioccamente quando qualcuno arriva col denaro. Comprano le blasonate, che non possono crescere. La sfida sarebbe investire nel Crotone o nel Pescara. Un tempo si tifava per i più deboli. Come cambia la società! Purtroppo in peggio.