I bambini, Papa Francesco e l’indifferenza al male

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1.

In questo mondo sempre più feroce e crudele, per una volta, sono protagonisti i bambini. Al funerale di Umberto Eco, a Milano nel Castello Sforzesco, fra tanti discorsi ufficiali e comunque di personaggi importanti, “sono le parole del nipote Emanuele a strappare lacrime ed applausi”,riferisce il Corriere della Sera di mercoledì 24Febbraio” … Grazie per le storie che mi hai raccontato, per le parole crociate che abbiamo fatto insieme, per la musica che mi hai fatto ascoltare e per i viaggi che abbiamo fatto io e te soli!” Sono le parole che ogni nonno vorrebbe ascoltare al proprio funerale: può capitare solo a quei nonni che le avranno “meritate”. In verità ed amore! E Umberto Eco sicuramente le avrà meritate se ha saputo suscitare tanta emozione in quel suo nipote!Umberto Eco: un grande non solo per Cultura, ma anche per umanità affettuosa! Ancora protagonisti sono i bambini di tutto il mondo, che hanno scritto, e posto domande, a Papa Francesco, che ha risposto a ciascuno. Domande dei bambini e risposte del Papa sono raccolte in un libro, “Amore prima del Mondo” Rizzoli Editori. Fra le altre mi ha colpito una domanda posta da un bambino americano, William, di 7 anni: ”Se tu potessi fare un miracolo, che cosa sarebbe?” Papa Francesco ha risposto: ”Io guarirei i bambini che soffrono. Per me è un mistero. Non so dare spiegazioni. Mi interrogo su questo punto. Prego su questa domanda: perché i bambini soffrono? E’ il mio Cuore che si pone la domanda…” Il Papa appare angosciato dal dolore di milioni di bambini, che muoiono di fame di malattia o nei tanti, troppi, naufragi di migranti nelle acque del Mediterraneo. Quante volte, rispetto a queste tragedie, ci viene da domandarci: ma Dio dov’è, perché sembra che giri lo sguardo altrove?! Sono i dubbi che devono aver attraversato anche il Papa, che continua angosciato: ”…la mia risposta al dolore dei bambini è il silenzio oppure una parola che nasce dalle mie lacrime! ”Quanta umanità,quanta tenerezza,quanto dolore in queste riflessioni di Papa Francesco.

2.

In questi ultimi, feroci, delitti consumati tra giovanissimi nell’area napoletana mi colpisce l’indifferenza al Male, la disumanità senza “Emozione”, il disprezzo per la vita altrui e per la propria, ridotta a puro  vegetare”! Senza anima, senza amore, senza speranza e senza futuro. Se non con la prospettiva di marcire i qualche carcere. O sottoterra!Ma i “i protagonisti, sempre più numerosi, di questo” modello di vita ”non sono essi stessi delle vittime, così come le loro tragiche famiglie? E quali sono le colpe di questi poveri ”disgraziati, ”di questi” relitti? ”Forse quelle di non avere avuto un educazione, di essere stati dimenticati dalla Scuola, che dovrebbe essere ”Scuola dell’obbligo (ma chi doveva “obbligare” dov’era? Forse qualcuno ha pensato di incriminarlo per ”omissione in atti di ufficio”?), per non essere mai entrati nel mondo del lavoro o della formazione professionale, ma solo in qualche carcere minorile? E chi ha parlato a loro di Amore, di Amicizia, di Bellezza, di Poesia? E perché questi temi tragici, che riguardano un intera generazione di ragazzi, compresi quelli che si perdono, ”regolarmente“ armati di coltelli e…droga, nelle “movida” dei vari quartieri della Città, non vengono trattati nelle ”giaculatorie”, tristi e stantie, delle “primarie” del PD o nei programmi dei vari candidati a Sindaco di Napoli? Pare tutto surreale, se si pensa alle amenità dei contendenti a quelle “primarie”: dal gatto Fred, ”Spin Doctor” di Bassolino o all’altra, potere dell’emulazione, del cane Gennaro, ”Spin Doctor” del giovane(?!) Saracino, o a quella del cartoncino ”Minollo” di Valeria Valente, riferito ad una vecchia gag di Troisi. Da non credere, se si pensa alla tragedia che vive Napoli, la città che ciascuno di loro pretenderebbe di governare. Peccato che anche il Cardinale, e tanti Parroci di periferia, non faccia sentire spesso, come prima accadeva, la sua voce. Una volta, nei paesi di campagna, quando il Male, ed il Peccato, avanzava, le parrocchie organizzavano le “Missioni”: un gruppo di predicatori, e confessori, aveva il compito di scuotere, anche con prediche apocalittiche, spesso ben colorite, gli animi e le coscienze, inducendo, con la minaccia dell’Inferno, al pentimento e al ritorno sulla retta via. A Napoli sarebbe necessaria una Missione continua per “costruire” un tempo buono. Ma sarebbe necessaria anche una classe dirigente che si ponesse questi problemi, che proponesse qualche idea per affrontarli e non si baloccasse dietro sceneggiate ad effetto, alla rincorsa all’ultimo voto. Già il 50% non va a votare! Fra poco rischiamo di essere una Città morta, abitata da animespente. Senza sorriso! E senza futuro!

3. 

I test per gli aspiranti avvocati di Napoli si correggono a Milano, come quelli degli aspiranti di Milano si correggono a Napoli. Ebbene, risulta, solo dalle prime correzioni, che i test svolti dai napoletani, per almeno il 20%, sono totalmente copiati da qualche sito web. Una vergogna! Ebbene questo scandalo si imputa, anche da parte del Presidente della Corte di Appello, che organizza gli esami, di più alla carenza di controlli, per motivi di budget, e meno alla “qualità” scadente degli aspiranti avvocati! Che dice di questi soggetti l’Ordine degli Avvocati? E la  cosiddetta società civile che dice di questi suoi componenti? Anche tutto questo è Napoli, purtroppo! Per fortuna Eduardo, Francesco Rosi, Pino Daniele non “copiavano”, mentre Enrico Caruso, di cui il 25 di febbraio è stato il 143° compleanno, partì da Napoli solo con la sua arte nella valigia e conquistò il Mondo ! Sarebbero questi gli esempi da “copiare”!