I Cavalieri Crociati donano un playground alla ludoteca di Pediatria del Moscati di Avellino

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Nuovo gesto di solidarietà a favore dei bambini ricoverati da parte dei Cavalieri Crociati “Guardiani di Pace”, che hanno donato all’Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino un playground, una struttura ludica modulare a due piani con scivoli e vasca palline.

Venerdì prossimo, 6 maggio, alle ore 11, si svolgerà, all’interno del reparto diretto da Antonio Vitale (Città Ospedaliera, settore A, secondo piano), la cerimonia di consegna del playground, già installato nei giorni scorsi. Alla manifestazione, durante la quale è previsto anche un momento ricreativo con clown e musica, parteciperanno il Commissario Straordinario dell’Azienda “Moscati”, Giuseppe Rosato, e il Cavaliere Priore di Avellino, Carmelo Palma, accompagnato dai cavalieri facenti parte delle commende Irpino-Sannio-Dauno.
Per raccogliere i fondi necessari all’acquisto della struttura, i Cavalieri Crociati hanno organizzato, in occasione delle scorse festività natalizie, un convivio di beneficenza, che ha consentito di raggiungere l’obiettivo economico per arricchire la ludoteca dell’Unità Operativa di Pediatria e offrire un ulteriore segno di gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto quotidianamente da tutti gli operatori del reparto.

«Una straordinaria occasione per essere vicini ai più piccoli soprattutto quando la vita può offuscare il brio e la vitalità dei bambini – sottolinea Carmelo Palma -. Abbiamo voluto donare un sorriso, perché è importante quanto le cure mediche che brillantemente vengono garantite dal valido personale del “Moscati”. Una raccolta fondi che abbiamo voluto spalmare sul nostro territorio e sulle realtà dove viviamo, per ribadire che la Confederazione è vicina alla terra d’Irpinia ed è a sostegno delle opere di eccellenza, come l’Azienda Moscati. Venerdì toglieremo virtualmente la carta regalo a questo grande strumento ludico, che spero sia per i bambini un elemento per mitigare le sofferenze e la distanza da casa e dai propri ambienti di gioco».