I Custodi di fuoco di Matteo Pugliese al Blu di Prussia

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di Maria Carla Tartarone Realfonzo

La famosa Galleria napoletana “Al Blu di Prussia”, di Giuseppe e Patrizia Mannajuolo, sotto la direzione artistica di Mario Pellegrino, espone dal 25 marzo le opere scultoree di Matteo Pugliese “Custodi di Fuoco”, a cura della critica d’arte Maria Savarese. L’artista, nato a Milano nel 1969, presto si trasferì con la famiglia in Sardegna, dove, nei primi anni dei suoi studi, sviluppò le sue tendenze al disegno ed alla scultura. Tornato a Milano, negli anni del Liceo, completò i suoi studi specializzandosi in critica d’arte, con la frequentazione continua di artisti e maestri che lo stimolavano ad amplificare le sue ricerche, manifestando le sue idee sulla natura del corpo umano e soprattutto nei suoi particolari, raffigurandone anche il disfacimento fisico, trascurandone l’estetica. Attento nel raffigurare le rappresentazioni del corpo umano nella ricerca soprattutto della spiritualità, ha preso molto presto ad esporre le sue opere in tutto il mondo, anche in mostre permanenti nelle più note Gallerie d’Arte e nei maggiori Musei. Nel 2001 espose una prima mostra a Milano e una a Bruxelles. Poi, richiesto, ha proseguito in Europa e nel mondo. Ha già esposto le sue opere “Al Blu di Prussia” nel 2021 nella Collettiva “Naturalia” cui parteciparono i noti artisti Valerio Berruti, Alessandro Busci, Ambra Caminito, Cristiano Carotti, Giosetta Fioroni e Giovanni Frangi. Le sue opere si espressero nella rappresentazione di animali fantastici realizzati in bronzo, ceramica e materiali vari. Anche i colori furono attentamente curati. Ma oggi, oltre che accentuare la sua tendenza artistica verso le miserie del corpo umano Pugliese propende nel ricercare il movimento dell’anima, nella voglia di esprimere il respiro, l’ansia, l’attesa. In alcune opere sembra voler beffarsi della materia, accentuandone aspetti che rendono ridicolo l’oggetto creato, come ne “il custode assiro” un personaggio umano, non un brandello di materia, reso ridicolo nella sua struttura fisica.