I polymath, le Hts e quell’imprenditoria che pensa differentemente

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Illustrazione di Kirasolly da Shutterstock

Essere sia profondi che ampi. Lo sono i polymath, personalità poliedriche che anticipano il futuro attraverso le loro molteplici realizzazioni, diversamente dai cacciatori di tendenze spesso costretti a seppellire le previsioni nel cimitero il cui cancello d’ingresso recita: ‘Il futuro non può essere previsto’. È dai polymath che si può apprendere come modificare i percorsi dell’imprenditorialità cambiando il gioco del fare impresa. Tra l’Ottocento e il Novecento, hanno anticipato il movimento delle high-tech startup (Hts) personalità come Hermann von Helmholtz (1821-1894), John Von Neumann (1903-1957) e Murray Gell-Mann (1929-2019). Le loro ricerche e realizzazioni nei campi della percezione visiva dello spazio, visione dei colori, percezione del suono, termodinamica, linguistica e altre hanno concimato il terreno per la nascita di diverse specie HTS.

Se gli scienziati poliedrici sono i precursori dell’Hts, gli imprenditori generalisti dai tanti interessi sono i padri fondatori dell’imprenditoria che pensa differentemente. Tra i nomi più noti, quelli di Thomas Edison, Steve Jobs ed Elon Musk.

Pur avendo molteplici interessi, gli uni e gli altri non ammassano nella soffitta della mente fatti su fatti. Appassionati alla sfida posta dalle regole codificate e universalmente accettate, di tempo in tempo i polymath svuotano il solaio per sostituire alle vecchie le nuove concezioni.

piero.formica@gmail.com