Iapicca: La vera risposta alle difficoltà sta nelle imprese che reagiscono

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Il Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori  si presenta come un appuntamento cruciale in questa specifica fase storica. A cavallo tra il referendum costituzionale e l’approvazione della legge di stabilità rappresenta un appuntamento a cui tutti guarderanno per capire qual è l’orientaento degli industriali e cosa pensa la pancia economica del Paese. Massimo Iapicca, presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino, guarda all’appuntamento e traccia una sorta di bilancio dell’anno trascorso. 

“In questi dodici mesi che separano Capri da Capri, possiamo dire, ho visto la grande reazione di tanti imprenditori, sia giovani che più maturi, tutti accomunati dalla volontà di non arrendersi alle difficoltà e cercare una nuova strada per lo sviluppo”, dichiara a ildenaro.it. Una reazione, quella degli imprenditori, che probabilmente nasce proprio dall’esigenza di affrontare la crisi e di non arrendersi alle difficoltà che, sempre più numerose, si incontrano sulla strada della crescita. 

“Più che di crisi – è la replica del presidente dei Giovani Imprenditori di Avellino – parlerei di cambiamento. In questi anni è cambiato il modo di fare impresa e con esso tante regole, per cui tutti sono costretti ad adeguarsi. Il problema più complesso sta però nel fatto che questo processo di cambiamento non si arresta ancora e, anzi, va avanti a ritmo serrato impegnando così al massimo gli imprenditori che vogliono stare al passo con i tempi”. Stare al passo con i tempi significa anche intraprendere la giusta direzione per affermarsi e dare una spinta decisiva alla ripresa economica. 

“La strada che tutti cercano di seguire – dice Iapicca a ildenaro.it – è quella dell’internazionalizzazione e su questo aspetto riscontro una volontà di ferro da parte di chi intende rimettere in carreggiata la propria azienda dopo anni difficili. È chiaro che su questo versante il discorso è molto ampio e strutturato e ha bisogno di essere approfondito a dovere. Ma rientra sempre in quell’ottica di reazione positiva che sta caratterizzando le nostre aziende”. E che può dare al Sud e alla Campania un sostegno determinante per poter ricominciare a mettere insieme dati positivi sia sullo stato di salute delle imprese che sull’occupazione. Ovviamente l’internazionalizzazione non è un percorso che tutti sono in grado di intraprendere perché presuppone una capacità organizzativa difficile da riscontrare nelle piccole e micro aziende.  

“Il processo di internazionalizzazione segue una logica dimensionale, di conseguenza per le aziende più piccole diventa difficile entrare e affermarsi in nuovi mercati. Però quello che può fare la differenza in questa fase storica è la grande forza di volontà del nostro tessuto produttivo. Dove, peraltro, si sperimentano e applicano molteplici innovazioni di prodotto e di processo che conquistano il mercato grazie alla loro qualità piuttosto che per merito della struttura aziendale”, spiega molto chiaramente l’imprenditore irpino. E siamo al tema del referendum costituzionale, che a Capri terrà certamente banco.

 Iapicca non lascia spazio ad interpretazioni. “Se ne parla già da tantissimo tempo e la nostra associazione, per bocca del presidente nazionale Vincenzo Boccia, ha adottato una linea trasparente: siamo per il Sì alla riforma costituzionale perché crediamo sia un’opportunità di cambiamento unica per il nostro Paese oltre che una garanzia di stabilità governativa. Avere un sistema come quello attuale, in cui i Governi si succedono di continuo, non assicura un ambiente propizio per l’economia”.  Ed è forse questo, per le imprese, il vero nocciolo della questione. Avere la possibilità di poter programmare gli investimenti senza doversi preoccupare di un possibile, e repentino, cambiamento di regole, politica industriale, orientamenti governativi. Forse stabilità, per come viene intesa dai giovani imprenditori, significa proprio sicurezza nell’affrontare un investimento e nel prospettare, a possibili investitori stranieri, la possibilità di progetti a lungo termine. 

“Abbiamo molto apprezzato durante l’assemblea pubblica di Confindustria Avellino – chiarisce Iapicca – gli interventi del presidente Boccia e del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Entrambi si sono concentrati sulle cose da fare per dare slancio all’economia. E sono stati d’accordo sull’esigenza di riformare una burocrazia diventata ormai farraginosa e ostativa per qualsiasi forma di investimento. È la condizione di base per poter pensare a un rilancio del sistema economico”. 

Quella campana che tipo di situazione è, vista dal suo particolare osservatorio? 

“Ci sono ancora molti problemi da risolvere e settori che stentano a ripartire. Su tutti metterei l’edilizia, che è ancora ferma al palo e che in un sistema come il nostro rappresenta il vero motore dello sviluppo. Dati positivi, invece, provengono da agroalimentare e automotive che, non a caso, sono anche i settori trainanti quando parliano di esportazioni e di numeri da record della Campania”. Eppure la macchina stenta a ripartire. Perché? “Perché va completato un processo di riforma e ammodernamento, perché il nostro Paese deve saper stare al passo con i tempi. Se, come ha ricordato il presidente Boccia, le stime di crescita dell’economia non sono in linea con le asoettative vuol dire che bisogna ancora lavorare molto, e con il massimo sforzo possibile, per consentire sia alla nostra regione che al Paese di riprendere la strada dello sviluppo. Io ho fiducia in questo percorso di rilancio perché, da imprenditore, vedo ogni giorno quanto impegno e passione le persone mettono nel loro lavoro”.

En.Se.