Icom, lo Stato non paga e l’azienda fallisce. Aveva appalti anche a Napoli

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“La mia villa è all’asta e il giudice ha ordinato lo sfratto entro dieci giorni. Io sono fallito per colpa dello Stato, con me vivono i miei figli e la mia nipotina. Ho pensato al suicidio”. E’ Sergio Bramini, 70 enne ex titolare della “Icom Spa”, azienda di gestione rifiuti, dichiarata fallita. “Era florida, ho vinto diversi appalti nel Sud Italia, in Sicilia e a Napoli per l’emergenza rifiuti – spiega l’imprenditore – ma i pagamenti non sono arrivati e le banche hanno interrotto le linee di credito”. L’imprenditore avrebbe potuto chiudere licenziando tutti “ma – spiega – ho scelto di pensare alle trentadue famiglie che dipendevano da me, ipotecando la casa. Sono comunque fallito nonostante 4 milioni di euro di crediti dalla Pubblica amministrazione e 300mila da privati”. Il Tribunale ha decretato il fallimento nel 2011. Due anni dopo è entrata in vigore una legge europea, che obbliga lo stralcio di posizioni derivanti dal mancato pagamento della Pa, ma lui non ne può usufruire. A luglio il Tribunale di Monza ha ordinato lo sfratto con provvedimento immediato per Bramini e la sua famiglia. “Una decisione incomprensibile, il curatore fallimentare ha 18 mesi di tempo per vendere la mia casa – ha precisato l’imprenditore – la mia villa e gli uffici valgono circa due milioni di euro, e verranno venduti a prezzi ridicoli”. Ieri mattina in Tribunale a Monza si è svolta un’altra udienza nella quale Bramini ha cercato di ottenere la sospensione dello sfratto esecutivo “la richiesta è stata rigettata per opposizione del curatore – ha concluso l’imprenditore – nell’ordinanza di sfratto è previsto anche l’ausilio forza pubblica con la sostituzione serratura con il fabbro, nonostante la legge non preveda l’anticipazione degli sfratti quando si tratta di prima abitazione del debitore, ed io sono addirittura creditore”. “Ho pensato di togliermi la vita, ma devo pensare alla mia famiglia, perché non abbiamo un posto dove andare, sono davvero disperato”, ha concluso.