Il deterioramento dei diritti umani in Egitto

142
In foto Hisham Mohamed Moustafa Badr

Erasmo Palazzotto, presidente della Commissione d’inchiesta sull’omicidio Regeni, prende posizione sulle relazioni tra Roma e Il Cairo: “Dobbiamo modulare i nostri rapporti con il governo di Al-Sisi: non possiamo ignorare il drammatico quadro di deterioramento dei diritti umani che sta avvenendo in Egitto” . In tale diaspora si ipotizza anche il richiamo a Roma dell’Ambasciatore  dell’Egitto Hisham Mohamed Mustafa Badr. Alice Facchini su ‘La difesa del popolo’ mette un altro punto saldo sulla situazione in Egitto : “Nella costruzione delle proprie relazioni diplomatiche, economiche e politiche, l’Italia non può ignorare il drammatico quadro di deterioramento dei diritti umani in Egitto, di cui il caso di Patrick è emblematico”. A quasi quattro mesi dall’incarcerazione di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato lo scorso 7 febbraio  con l’accusa di terrorismo, prende posizione Erasmo Palazzotto, deputato di Leu e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Il 1 giugno era attesa l’udienza per il rinnovo della detenzione preventiva di Zaky, che invece – dopo una lunga serie di rinvii – è stata prolungata in automatico, senza che fosse data alcuna comunicazione all’avvocato. E così il timore è che la pandemia venga usata come pretesto per allungare l’incarcerazione a oltranza.  Viste queste premesse, Palazzotto mostra qualche perplessità rispetto al normale prosieguo dei rapporti tra Roma e Il Cairo: “Dobbiamo modulare le nostre relazioni sulla base di quanto il governo di Al-Sisi sarà disposto a concedere sul rispetto dei diritti umani, oltre che sulla cooperazione per assicurare alla giustizia i responsabili dell’omicidio Regeni. L’abuso della detenzione preventiva è una costante in Egitto: ci sono casi che si sono protratti anche oltre la condanna effettivamente ricevuta alla fine del processo. La detenzione di Patrick si sta prolungando in maniera allarmante: se non si interrompe il sistema di rinnovo automatico, c’è il rischio concreto che possa continuare a oltranza”.