Il direttore tecnico del Cardarelli mette alla porta la Camorra

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Nel febbraio del 2006 le imprese che facevano capo a Ferdinando Di Lauro, sia per quelle di cui risultava formalmente il titolare sia per quelle che rappresentava di fatto, sono state – a seguito di miei provvedimenti – tutte soggette a rescissione contrattuale perché in capo a Di Lauro sussisteva una informativa prefettizia in materia antimafia sin dal 2003/2004 per `infiltrazione camorristica´ alla quale però – inspiegabilmente – da parte dell’A.O.R.N. A. Cardarelli non vi era stato alcun adempimento conseguenziale». Così, in una nota, il direttore tecnico dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Ciro Verdoliva. «Mi sono insediato in qualità di direttore dell’ufficio tecnico del Cardarelli nel dicembre 2005 – ricorda Verdoliva – a seguito del decesso improvviso del collega che rivestiva tale ruolo da alcuni anni. La mancata consegna degli atti da parte di quest’ultimo mi costrinse ad approfondire in solitudine tutti i procedimenti passati ed in corso di completamento».

Mettendo alla porta le aziende direttamente o indirettamente riconducibili all’imprenditore Di Lauro, dice ancora il direttore tecnico del Cardarelli, «ho provveduto ad applicare la Legge, non ho assunto alcun comportamento `eccezionale´ ma ho avuto senz’altro coraggio; ho provveduto a denunciare alcuni comportamenti fraudolenti e truffaldini da parte delle imprese del Di Lauro e di alcuni dipendenti del Cardarelli che gli reggevano il `moccolo´ con il risultato che quest’ultimi sono stati imputati ma poi `assolti´ per prescrizione».

«Per tali azioni – dice ancora Verdoliva – negli anni ho subito minacce anonime, minacce velate e neanche tanto velate da parte di tale soggetto ovvero di soggetti che gli erano vicino, e di tali fatti ne ho sempre interessato la magistratura competente collaborando negli anni successivi a fare chiarezza ogni volta che mi si presentava l’opportunità ovvero quando emergevano fatti nuovi».

«Voglio esser chiaro: ho messo la faccia in prima persona dal 2006 in poi per rendere l’ufficio tecnico ed il provveditorato del Cardarelli una `casa di vetro´ così come ho applicato tale stile comportamentale quando ho avuto l’onore di svolgere il ruolo di Commissario ad acta per l’ospedale del mare», evidenzia il direttore tecnico dell’ospedale.

«Napoli è un territorio difficile, accidentato, è dura mantenere la `barra dritta´ ma la consapevolezza di poter essere un esempio e nella certezza che la giustizia – alla lunga – prevale sempre mi stimola a continuare su questa strada, nonostante tutto», conclude il dirigente dell’ufficio tecnico dell’ospedale Cardarelli.