Il free rider oltre gli schemi dell’Homo Oeconomicus

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Il free rider si trasforma da problema in opportunità perché ingrossa e accelera il flusso delle idee condivise i cui valori incommensurabili fanno da contrappeso alla riduzione dell’accuratezza dovuta all’aumento della complessità. L’impresa monolitica e razionalista si prefigge di raggiungere la massima precisione con i Big Data, una valanga di dati misurabili mediante macchine altamente specializzate. L’impresa dalla mente onnicomprensiva ed empatica presta grande attenzione alla suggestività, all’eclettismo, alle metafore che esaltano le forze organiche anziché quelle meccaniche, all’intuizione, all’ispirazione e all’immaginazione. Questi e altri valori che non hanno limiti sono innati all’essere umano nelle sue variegate personalità che vanno oltre l’Homo Oeconomicus, il massimizzatore di utilità per il quale conta solo ciò che può essere misurato perché la nitidezza dei dati è preferibile all’imprecisione delle impressioni, secondo una mentalità a silos che rigetta immaginazione. L’essere umano è:
Homo Sapiens che pondera in modo intelligente.
Homo Romanticus che dà peso ai valori incommensurabili come passioni, sogni e paranoia.
Homo Sentiens le cui fantasiose aspettative e l’apprezzamento delle esperienze soggettive lo spingono verso un futuro non prevedibile ma costruibile con la determinatezza dell’agire in modo straordinario.
Homo Socialis, propenso all’altruismo e alla socializzazione spontanea;
Homo Innovatus, che prospera innestato sulle radici della cultura dell’innovazione aperta;
Homo Laborans che s’interroga sul come fare le cose in modo efficiente.
Homo Faber, concentrato sul perché farle e trasformarle;
Homo Ludens, il cui lavoro è tanto più arricchente quanto maggiore la sua qualità ludica.

piero.formica@gmail.com