“Scandaloso e vergognoso”. I due aggettivi li usa un deputato campano della Lega, Gianluca Cantalamessa, per definire un emendamento al Milleproroghe, in commissione Bilancio alla Camera, con cui il governo giallo-rosso potrebbe trovare a una soluzione per il rischio dissesto del Comune di Napoli e un brusco stop per l’amministrazione retta da Luigi de Magistris. Già nel 2018 con una prassi analoga il Comune era stato salvato dal debito di un Consorzio per il commissariato post terremoto ’80, ma allora si trattava solo di far accollare allo Stato quel debito; ora l’emendamento al Milleproroghe bloccherebbe fino all’anno prossimo gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale del 20 gennaio scorso, che ha confermato i rilievi della Corte dei Conti sul fatto che l’amministrazione non poteva utilizzare le anticipazioni di liquidità dello Stato, e la necessità di ricalcolare il disavanzo. L’incremento del deficit da 1,7 miliardi sarebbe di circa di euro un miliardo, ma decorrerebbe dal 2021, assicurando un altro anno di vita contabile per il Comune e tirando fuori dai guai de Magistris che arriverebbe a scadenza naturale del suo secondo mandato senza affrontare il dissesto. “Il passaggio dei debiti dal 2011 al 2016 da 850 milioni a 1,7 miliardi di euro e dal 2016 al 2019 da 1,7 a 2,5 miliardi di euro del Comune di Napoli, avvenuto durante la peggiore gestione amministrativa che la città di Napoli abbia mai avuto – esplicita Cantalamessa – trova non l’evoluzione naturale nel default, vista l’incapacità dell’attuale amministrazione, ma l’ennesimo accordo al più becero ribasso. Con l’aggravante, sotto forma di emendamento, dello scambio politico tra il Pd e de Magistris, che trova la sua sintesi nella candidatura di Sandro Ruotolo alle elezioni suppletive a Napoli del prossimo 23 febbraio. La Lega denuncia con forza quanto accaduto e si schiera a fianco dei napoletani, stanchi di vedere il Comune di Napoli sempre più indebitato e una Giunta da una parte incapace, ma dall’altra capacissima, come il governo nazionale, di rimanere attaccata alla poltrona”. Anche nel Movimento 5 stelle, però, non tutti sono a favore di questo ‘congelamento’, come il deputato Vittorio Presutto, che preferirebbe una “legge speciale per salvare la città ma non con de Magistris”, attraverso un “megaprestito dello Stato” non gestito “Da chi ha accresciuto in questi anni il disavanzo”.