Il miracolo di Ferragosto che servirebbe agli italiani

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(Imagoeconomica)

Ferragosto è per la religione cattolica la ricorrenza dell’ assunzione in cielo della Madonna, anima e corpo. Quindi Madonna Assunta in cielo o solo Assunta. Dante, nella Commedia, definisce l’episodio transustanziazione e aggiunge che lo stesso non è spiegabile con parole. Una conferma autorevole quindi che non si trattò di un fatto di ordinaria amministrazione, bensì di un miracolo vero e proprio. Il giorno è propizio alla manifestazione di fatti inspiegabili e quest’ anno c’è ne è una tipologia del tutto in linea con il particolare caldo che da qualche tempo insiste particolarmente sulla Penisola e le sue isole. Già a metà giornata, i pochi italiani rimasti a casa hanno appreso che nei luoghi di villeggiatura c’ è il pienone o tutto esaurito che dir si voglia, nonostante la spesa per una vacanza, seppur breve, sia lievitata in maniera considerevole rispetto a quella che una famiglia affrontava prima del Covid. Un dato importante e confortante è che più dei quattro quinti degli italiani ha preferito le località del Bel Paese alle mete esotiche. Ciò significa che buona parte del controvalore monetario impiegato dagli italiani nell’Operazione Vacanze è rimasto all’ interno dei patri confini e non è un particolare di poco conto. La domanda che si sono posti gli Amici del Bel Canto, di ritorno dalla stazione termale vicina al villaggio a bordo dell bus messo a loro disposizione, come ogni anno, dall’ Amministrazione Comunale è stata più che pertinente. Hanno preso spunto da quanto gli enti, nazionali e internazionali, preposti alla rilevazione e allo studio dei dati caratterizzanti la salute socioeconomica del Paese, differendo tra essi stessi solo per sfumature, stanno ripetendo in tutte le sedi dove vengono affrontati tali argomenti. Si sono trovati d’accordo sulla constatazione che sono sempre più gli italiani che devono contentarsi o del solo pranzo o della sola cena. La lievitazione percentuale dei prezzi al consumo è a doppia cifra, come si sta apprestando a divenire anche quella dell’ inflazione. È pur vero che tali fenomeni macroscopicamente negativi sono originati da variabili esogene al sistema produttivo del Paese. Uno per tutti il caro energia, che sta condizionando da più di un anno la competitività, sul mercato interno come su quello estero, del Made in Italy. Sulla stregua di queste due sole considerazioni si arriva abbastanza facilmente alla conclusione che la capacità di spesa degli italiani si è ridotta di una percentuale che oscilla tra il 25% e il 35% nel giro di meno di un biennio. Tutto lascia credere che, a bocce ferme, l’ anno prossimo la stessa possa arrivare alla metà. Potrà sembrare brutale e imbarazzante la domanda retorica che si sono posti tra di loro i termalisti, cioè da dove provengano i soldi necessari per andare in vacanza, se da attività non ufficiali o da erosione, anche solo parziale, del risparmio familiare. Per quanto questo sia considerato sacro dagli italiani, in essi deve essere scattata una forma di crisi di astinenza da villeggiatura paragonabile per dimensioni a quella da digiuno del Conte Ugolino che, è sempre Dante nella Commedia a narrarlo, era intento a divorare i nipoti per fame. Quanto appena illustrato, tra vantaggi e svantaggi apportati all’ economia del Paese, è avvolto in un fumo di generica quanto difficilmente quantificabile negativitá. Come non di rado accade, in una situazione di grande difficoltà quale è quella attuale, potrebbe essersi innestata – finalmente – una inversione di tendenza nelle abitudini dei risparmiatori home made. Più precisamente, che quelle stesse formiche si sono convinte che, in condizioni particolari, si può attingere alle scorte di cibo accumulate nella piccola grotta. Salvo poi a reintegrarle appena possibile. È un vero peccato che quegli insetti operosi, oltre a accumulare semi per nutrirsene quando non avranno altro adatto allo scopo, non arriveranno mai a realizzare che mettendo a dimora parte degli stessi, essi si sarebbero moltiplicati. Così potrebbe non essere per quanti lasciano parte dei frutti della propria attività su conti che rendono pressoché zero. Se gli stessi si lasceranno coinvolgere nell’acquisto di debito pubblico destinato a coprire quanto manca per completare la provvista finanziaria relativa al completamento del PNRR, sarà un risultato di tutto rispetto. Confidando che l ‘Assunta, li dove si trova, caldeggi il caso presso il Numero Uno, affinché lo stesso si adoperi perché il tutto vada a buon fine. Miracolo più, miracolo meno, per chi sta – molto – in alto, cambia poco. Per gli italiani, invece, tutto.