Il nuovo orizzonte è l’italicità La sfida di Assocamerestero

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Mai più cenerentola. Spronata dall’autorità morale di Piero Bassetti – presidente di Globus et Locus e autore di un libro che suona la sveglia agli Italici – l’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero getta sul tavolo della discussione tutto il peso dell’impegno e del suo radicamento internazionale.Piero Bassetti Il presidente Leonardo Simonelli, a capo dell’ufficio londinese, il direttore generale Nino Esposito e una nutrita schiera di responsabili provenienti da alcune delle più dinamiche realtà territoriali (in India, Sud America, Nord Africa, Europa) hanno messo da parte le arti della diplomazia per esprimere chiaro e tondo il loro pensiero. Che è questo: Assocamerestero rappresenta un patrimonio che il Paese non può permettersi di ignorare. La qualità delle relazioni, la conoscenza dei luoghi, l’ampiezza del circuito sono motivi che dovrebbero indurre il governo a considerare con maggiore attenzio ne il complesso sistema affidandogli un ruolo maggiore e risorse adeguate. Invitati per ascoltare e interagire, il presidente entrante di Unioncamere Ivan Lo Bello e il direttore generale per le politiche internazionali del Ministero dell’Economia Giuseppe Tripoli non si sono sottratti al confronto: il primo confermando pieno interesse alla rete e al suo buon funzionamento, il secondo proponendo un utile schema operativo. La parola-chiave è specializzazione. Unica via per scongiurare l’impatto con l’Ice, agenzia governativa per la crescita delle imprese all’estero con cui si rischia di entrare in conflitto di competenze, e garantirsi uno spazio di azione esclusivo che potrebbe essere legato all’erogazione di servizi resi possibili dalla puntuale conoscenza dei luoghi e persone. La sfida è lanciata. Verso i decisori governativi e ancor più al proprio interno dov’è a tutti chiaro che occorre lavorare con efficienza e competenza per meritare la piena legittimazione che si chiede. Tanto più che il nuovo concetto dell’italicità, molto più ampio e moderno dell’italianità, impone sforzi d’interpretazione e di comportamento. Il popolo che Assocamerestero deve seguire e servire conta almeno 250 milioni d’individui che dell’ Italia hanno i natali, le origini, i gusti, e che formano un forte attrattore e un formidabile mercato in grado d’influenzare le scelte imprenditoriali e culturali del Paese in un gioco di osmosi che non potrà che avere ricadute positive sull’economia. Soprattutto, questo bene della nazione allargata – che copre i suoi costi quasi esclusivamente con quote associative e lavoro reso – vorrebbe scendere dall’altalena che l’ha portato in alto con Corrado Passera ministro e fatto scendere in basso con il governo di Matteo Renzi. Più equilibrio e maggiore continuità sono il minimo sindacale per il successo.


In prospettiva, secondo Sace, le migliori opportunità per le vendite italiane proveranno dall’agricoltura e dalle infrastrutture, settori per cui il Governo ha varato un consistente piano di investimenti, che coinvolge la rete dei trasporti urbani (metro di Baku) e ferroviari, le infrastrutture sanitarie e per il trattamento delle acque e del suolo. Ma ulteriori opportunità per rafforzare le relazioni economiche bilaterali sono quelle connesse a Expo 2015, dov’è prevista un’attiva e qualificata partecipazione dell’Azerbaigian con un proprio padiglione nazionale, e ai Giochi europei di Baku 2015.