Il Papa nomina Massimiliano Strappetti suo “assistente sanitario personale”

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in foto Massimiliano Strappetti

(di Manuela Tulli, Ansa)

L’infermiere è già da mesi sempre al fianco del Papa e lo stesso Francesco rivelò, dopo l’intervento al colon: “mi salvò la vita”. Infermiere coordinatore della direzione di Sanità ed igiene del Vaticano, da oggi Strappetti entra a Santa Marta per occuparsi a tempo pieno del Pontefice. È la prima volta che si registra una nomina del genere perché finora una nomina formale c’era solo nel caso del medico personale del Pontefice, oggi il professor Roberto Bernabei. Da una parte la nomina suona come un riconoscimento a Strappetti che il Pontefice considera appunto colui che l’ha salvato. Ma è anche il segnale che l’avanzare dell’età, Bergoglio ha 85 anni, richiede una presenza più costante di un infermiere. Il Pontefice ha bisogno di cure e terapie non solo per il dolore al ginocchio, che lo costringe a muoversi con la sedia a rotelle o con un bastone, ma anche per gli acciacchi che hanno molti anziani alla sua età. “Non credo che io possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima – aveva confidato qualche giorno fa ai giornalisti nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Canada -. Credo che alla mia età e con questa limitazione – ha detto con riferimento al dolore al ginocchio – devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa. O, al contrario, pensare alla possibilità di farmi da parte”. Opzione, quest’ultima, che al momento però non ha preso in considerazione. Strappetti, per il Papa, rappresenta anche quella categoria di sanitari che maggiormente sono vicini ai pazienti, gli infermieri appunto. Sono coloro che hanno maggiori rapporti con il paziente ed è per questo che Francesco, soprattutto dopo la pandemia del Covid, li cita ed elogia spesso. L’infermiere scelto oggi dal Papa come assistente personale è molto apprezzato in Vaticano per la sua professionalità, la sua riservatezza e la dedizione agli ultimi. Collabora infatti con l’Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, per alleviare le sofferenze dei tanti senzatetto che circolano nella zona del Vaticano. È arrivato a lavorare al fianco del Papa dopo un percorso professionale che lo aveva visto muovere i primi passi all’ospedale Gemelli di Roma, anche nel delicato reparto di rianimazione. È la prima volta che l’infermiere del Papa ha un “volto”. Tanti gli operatori sanitari che sono stati accanto ai Pontefici, soprattutto a Giovanni Paolo II che negli ultimi anni del pontificato aveva un continuo bisogno di cure specializzate. Ma quella di Strappetti è la prima nomina del genere che entra nei documenti ufficiali di un pontificato.