Il Pd e la ragione smarrita: la lezione che arriva da Parigi

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Al secondo turno delle elezioni regionali in Francia, hanno votato quasi 4 milioni di elettori in più rispetto al primo turno. E così ha perso Marine Le Pen ed il suo sogno di vittoria, coltivato dopo il clamoroso successo di quindici giorni prima. “E’ scattata una difesa repubblicana, che va oltre i Partiti” ha dichiarato Jean Noel Schifano. Ha ragione! Certo, i Partiti, in particolare quello Socialista con grande senso di responsabilità democratica, hanno fatto la loro parte, anche con generosità: hanno costituito una sorta di CLN, di antica memoria italiana al tempo della Resistenza, contro il pericolo fascista, ma il popolo ha risposto, andando anche… oltre. Quando si recupera identità, molti degli astenuti, che spesso non vanno a votare perché non si riconoscono in nessuno dei Partiti in lizza, tornano alle urne. In Francia, la “chiamata alle armi” nel segno della Democrazia e dell’Antifascismo ha trovato risposta positiva in tanti elettori, soprattutto socialisti, che non si riconoscevano più nella deriva omologante di Hollande, soprattutto sul versante delle sue scelte verso la tragedia dei migranti. Il resto, sul piano della pura tecnica elettorale, lo ha fatto la rinuncia dei canditati Socialisti in alcune regioni a favore dei centristi di Sarkozy, meglio piazzati dopo il primo turno. Peccato che nei commenti dei vincitori sia mancato un riferimento all’Europa, che una vittoria di Le Pen avrebbe seriamente minato. In Italia, lo fanno anche i sondaggisti, non si dà molto valore alle altissime percentuali di astenuti, ormai oltre il 50%, perché da tutti i Partiti ritenuti “persi”. Ed invece la partita delle elezioni, sicuramente di quelle Politiche , si gioca proprio sul recupero di quello elettorato. Di più: se Renzi riesce ad avere un “colpo di reni”, che lo induca a recuperare non tanto i transfughi alla Civati-Fassina, quanto quegli elettori della “Sinistra di Governo”, che non si riconoscono nella deriva da “Partito Della Nazione” ed aspettano una chiara collocazione del PD nel segno del Partito del Socialismo Europeo e della antico, ma sempre attuale, Riformismo Italiano, allora molti ritroveranno la ragione per tornare a votare. Certo, ma qui sono meno fiducioso che accada, se i vari Vendola, Landini, Camusso, Epifani capiscono che il problema vero non è far perdere Renzi, quanto battere l’asse Salvini-Berlusconi-Meloni, allora anche in Italia può accadere il “miracolo” francese. Naturalmente, tenendo sullo sfondo il Movimento Cinque Stelle, la cui tenuta, comunque, non è stata ancora sperimentata appieno rispetto ad una radicalizzazione dello scontro Destra-Sinistra. Dubito, conoscendo uomini e cose, che nella Sinistra oltre il PD, al netto delle responsabilità di Renzi, si costruisca questo clima positivo, nel segno dei Valori della Democrazia, della Solidarietà, della Giustizia Sociale e del recupero dell’Idea di Europa, secondo il disegno dei Padri Fondatori. Il tempo perché la Ragione si affermi c’è: si tratta di saperlo e volerlo usare! Intanto, sono certo che un recupero di identità riporterà alle urne molti elettori delusi da questo PD, arginando il pericolo destro-leghista, della cui entità daranno conto le prossime Elezioni Amministrative.

A Parigi la Conferenza sul Clima si è conclusa in modo positivo, aprendo larghe speranze “salvezza” del Mondo. Sempre che gli impegni assunti vengano mantenuti nel tempo. In questa vittoria della Speranza c’è molto dell’impegno di Papa Francesco. La sua Enciclica “Laudato si…” ha lasciato il segno. E così sia !