Il PNRR, ovvero tutto è bene quel che finisce bene. Almeno per ora

In foto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea

L’altro ieri la Commissaria EU Von der Leyen ha firmato il dispositivo di pagamento della ormai arcinota terza rata del finanziamento accordato a suo tempo all’ Italia. Essa va in conto della più importante cifra totale del PNRR, a valere sul NGEU. A tal punto è opportuno fare qualche osservazione su quanto il Paese e il suo governo stanno di concreto facendo e quanto, in risposta, in assenza totale di buona fede, una combutta di falsi o, peggio ancora, deviati opinion makers, soprattutto nazionali, ma anche di oltre confine, non smette di rivoltare sull’opinione pubblica latu sensu. Facendo così tentativi, con ogni metodo di imbonimento, di far ingoiare a chi ne è interessato, anche malcelati rancori poco pertinenti ai fatti. In definitiva sono due le tecniche adottate da questi diffamatori e manipolatori della esatta portata di quanto accade. Gli stessi troverebbero giustificazioni più accettabili se fossero dichiaratamente qualificabili agenzie di comunicazione “specializzate”. Qualcuno ricorderà all’uopo quella creata da Mino Pecorelli, presentata come agenzia libera, così definita perchè il titolare riuscì quasi sempre a operare border line senza cadere. Essa funzionò creando le notizie su misura e alcune di esse probabilmente furono la causa della sua morte, di tipo violento. Tanto accadeva all’incirca mezzo secolo fa. È sufficiente fare qualche esempio per esplicitare completamente il concetto. Le varie istituzioni che si occupano della ricerca sui fenomeni che producono la variazione delle grandezze economiche, danno materiale che basta e avanza, anche se si intenda fare di un pelo un palo o viceversa o, sulla stessa lunghezza d’onda, del mondo una palla da biliardo e il suo opposto. L’ altra è la sovversione totale della realtà, cioè l’ adozione di un modo di descrivere i risultati di una azione, evidenziando il lato posteriore del problema, del quale si farebbe volentieri a meno; commentandolo poi e arricchendolo di elementi negativi ad libitum. In pratica attualmente l’Italia si trova a godere di un momento di particolare apprezzamento ampiamente diffuso. Solo un dettaglio: la Premier Meloni, prima di ripartire dagli USA, ha incontrato- non per caso -Henry Kissinger, con il quale si è intrattenuta a colloquio. Con l’ex Segretario di Stato appena reduce da una visita privata al Presidente della Cina XI Jinping, l’ Italica Premier, absit injuria verbis, di certo non avrà parlato, se non facendo qualche accenno, del tempo. Anche se tale argomento sarebbe stato meritevole di qualche attenzione in più per le sue attuali bizzarrie. Si sta avendo così la prova provata che “Italiano è bello” e, oltretutto, funziona bene anche contro i mali del mondo. Quindi, dopo un paio di millenni, Roma è chiamata a gran richiesta sulla ribalta della storia, a reinterpretare una parte già svolta fino a circa due millenni fa, ossia quella di Caput Mundi. C’ è ancora qualcosa che induce a “pensare positivo” come diceva Jovanotti, più precisamente che il Paese stia vivendo il suo momento di gloria: è il suo gradimento effettivo che, non l’abbiano a male le più che titolate agenzie di rating americane, mette sul tavolo le carte di una partita di tutto riguardo. Si tratta dell’affidabilità del Sistema Paese, non quella estrapolata da pur validi ratios, ma l’altra, quella reale, che si evidenzia e si trasmette a pelle, da sempre più efficace di ogni altro requisito formale. Quella, cioè, che un prete di campagna della provincia di Campobasso evidenziò sinteticamente con l’ espressione:” il toro si assoggetta prendendolo per le corna, il “cristiano”- quello del romanzo di Carlo Levi -per la parola, ovvero per l’impegno anche solo verbale” Quanto appena espresso è riassunto da un atteggiamento comparso per pochi secondi sugli schermi delle tv da parte della Commissaria Von der Leyen. Ripresa mentre firma in diretta il mandato per l’accredito sulle casse del Tesoro della terza rata del PNRR, ha svolto la formalità con atteggiamento elegantemente composto e compiaciuto, soprattutto sereno. Del resto la classe non è acqua né la Signora del Palazzo di Vetro sarebbe riuscita a fingere così bene in una situazione del tipo: “coactus, tamen voluit!” L’ ha voluta invece credendoci fino in fondo, anche perché domani per l’ Italia sarà la volta di cominciare a adoperarsi concretamente, al fine di trovarsi pronta per lo svincolo della quarta rata previsto per fine anno. Del che è verbale, sia pure pro tempore, di una vera e propria corsa di resistenza: sarà vinta da chi riuscirà a durare. Che comunque non sarà facile e sarebbe da miopi dare per scontato il suo Happy End.